Colloquio di lavoro: domande tipiche e struttura

Come si svolge un colloquio di lavoro? Quali sono le domande più frequenti che vengono fatte ai candidati? Non farti trovare impreparato!

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Se la ricerca di lavoro fosse un oggetto, sarebbe una scala e il colloquio il primo gradino per raggiungere la vetta più alta. Ottimo, sei riuscito a metterci i piedi ma devi dimostrare di riuscire a salire fino in cima. Il colloquio di lavoro è il momento chiave di incontro tra il candidato e il responsabile dell’azienda incaricato di trovare la persona più adatta per occupare la posizione.

Come funziona quindi un colloquio di lavoro? Quali sono le domande da colloquio più gettonate?

Colloquio di lavoro: domande frequenti e struttura

Si scrive “colloquio di lavoro”, si legge “interview”. Hanno ragione gli inglesi a definire il colloquio di lavoro “interview” perché, in effetti, si svolge esattamente come un’intervista.

Incontrerai il recruiter o il responsabile dell’azienda per l’offerta di lavoro in questione e nella prassi si tratterà di un incontro unico. Alcune domande da colloquio di lavoro standard, tuttavia, si ripresentano molto spesso, seguendo una struttura. Eccone le tipologie e qualche trucco per rispondere al meglio ad ogni step!

Fase 1: autopresentazione a colloquio, pregi e difetti

Moltissimi colloqui di lavoro partono con una presentazione libera del candidato. Fra le tipiche domande da colloquio conoscitivo troviamo infatti la temutissima “ci parli un po’ di te?”. Niente panico. È un po’ come quando, a scuola o all’università, ti veniva richiesta dal docente una domanda a piacere. Sfrutta questa opportunità per farti trovare pronto! Il nostro consiglio è preparare e provare prima un discorso introduttivo su di te e sulla tua carriera che enfatizzi gli aspetti significativi legati all’offerta di lavoro, in modo da risultare preparato e spigliato al momento di presentarti al recruiter.

Tra le domande spesso viene chiesto di specificare i propri pregi e difetti a colloquio: anche qui è fondamentale preparare la risposta e avere le idee chiare sulla posizione a cui si aspira. Tipicamente vengono chiesti al candidato 3 difetti e 3 pregi a colloquio: ora che lo sai, prepara un discorso efficace seguendo i nostri consigli.

Elenco dei punti di forza al colloquio di lavoro: sfruttalo al meglio

Prima di presentarti al colloquio cerca di avere più informazioni possibili sull’azienda e sulla posizione per cui sei stato contattato. Ti sarà più semplice individuare quali, tra i tuoi punti di forza, sono quelli che fanno la differenza per questo lavoro. La sincerità prima di tutto: la fotografia di come sei deve essere più realistica possibile!

Difetti da dire ad un colloquio: impara a valorizzarti

Non temere di mostrare i lati meno perfetti di te stesso. A volte i punti di debolezza possono rappresentare oltre che il “lato umano” di ognuno di noi, anche delle risorse inattese. Se ad esempio tutti ti dicono che sei troppo meticoloso ed è proprio quello che più si avvicina a ciò che il selezionatore sta cercando, sarà meglio per te condividerlo con il tuo interlocutore.

Fase 2: La tua storia lavorativa

Arriva al colloquio con ben in mente quello che devi raccontare delle tue esperienze precedenti senza perderti in dettagli insignificanti o omettendo informazioni importanti. Parti sempre dalle esperienze più recenti e scendi nei particolari quando ci sono punti di contatto con l’opportunità di lavoro che ti interessa, il resto verrà da sé!

H3: Colloquio di lavoro: domande trabocchetto

Scheletri nell’armadio? Falli uscire se vuoi far uscire i sogni dal cassetto.

Il recruiter cercherà in seguito di entrare più in profondità nella tua vita professionale: le esperienze passate, i maggiori successi, le decisioni più difficili che hai dovuto prendere, perché sei la persona giusta per l’azienda. Il trucco è quello di apparire decisi e preparati: per evitare tentennamenti meglio aver riflettuto prima su queste domande, su quali siano le risposte migliori e aver provato tutto ad alta voce.

Anche qui la sincerità e la coerenza sono fondamentali. Attraverso differenti domande il selezionatore è un grado di smascherarti se stai bleffando. Gioca a carte scoperte!

H2: Fase 3: perché dovrebbero scegliere proprio te?

Questa domanda ha un obiettivo importante: valutare quanto sei in linea con l’azienda e la sua cultura. Il contesto lavorativo e il metodo di lavoro, infatti, sono diversi da azienda ad azienda, ed è importante per il recruiter capire se saprai ambientarti al meglio in quello che sarà il tuo futuro team o la tua nuova posizione.

Come rispondere in modo efficace?

  • L’approccio multifocale: sottolineare sia i vantaggi che apporteresti all’azienda, sia i benefici che trarresti dal fatto di lavorare al suo interno. 
  • L’approccio da esperto: ti fa emergere rispetto ad altri candidati con un profilo molto simile. Se hai già parlato delle tue competenze tecniche durante la fase iniziale del colloquio, quando rispondi a questa domanda metti in luce l’interesse per il settore in cui l’azienda opera e le opportunità che propone.
  • L’approccio da problem solver: nel caso si stia affrontando un colloquio per ricoprire una posizione di livello manageriale, è possibile che l’azienda stia cercando una persona con capacità di risolvere problemi potenziali oppure già in atto. Metti in luce la tua capacità di pensare in prospettiva, focalizzandoti sulle possibili sfide che l’azienda potrebbe affrontare in futuro.

Queste strategie richiedono una preparazione pre-colloquio sull’azienda, il suo settore di business, i suoi prodotti, i suoi valori e obiettivi. Una condizione fondamentale per fare bella figura con il selezionatore e sul potenziale datore di lavoro.

Colloquio di lavoro: domande e risposte che fanno la differenza

Chi conduce il colloquio, che si tratti di un selezionatore o di un altro membro dell’azienda a cui ci si è proposti, cerca fondamentalmente nel candidato:

  • Motivazione – Le domande da colloquio per indagare la tua motivazione verso il ruolo saranno orientate sul genere: "Perché vuole questo lavoro?", "Perché vorrebbe lavorare per questa azienda?", "Cosa la spinge a cambiare lavoro?".
  • Dedizione – In questo caso il recruiter cercherà di capire le qualità del candidato con domande come: "Si dedica al lavoro con passione?", "Cosa considera più importante nel lavoro?".
  • Feeling – Successivamente si cercherà di capire come ti interfacci con gli altri: "Si integra facilmente?", "Lei è abituato a lavorare in team?".
  • Risultati – Infine ti verrà chiesto di dar conto di quanto fatto finora dal punto di vista professionale: "Che obiettivi ha raggiunto fino ad ora?", "Quale ritiene essere la sfida più difficile che ha affrontato sul lavoro?" "Come l'ha superata?".

Partendo dalla risposta a queste domande da colloquio tipiche si può costruire un’efficace tattica per affrontare ogni tua job interview.

Colloquio di lavoro: gli ultimi consigli

Mantieni il focus e il giusto mindset

Se sei realmente interessato a questo lavoro, devi cercare di tirare fuori il meglio di te nel tempo che hai a disposizione.

Durante il colloquio di lavoro è importante:

  • dimostrare che questo lavoro è quello che vuoi;
  • porre domande pertinenti;
  • mostrare un buon senso dell'umorismo e cordialità che possano abbattere le barriere.

Come? Ricordati di quanto vuoi questo lavoro e delle prospettive che ti offre. Non dimenticare di consultare e fare tuoi i nostri consigli su come affrontare un colloquio di lavoro: padroneggi la teoria, ora passiamo alla pratica.

Sfrutta bene il tempo

Un colloquio individuale dura normalmente dai 20 ai 45 minuti, durante i quali si possono distinguere tre fasi ben distinte: l'apertura, la conduzione e la chiusura. Ovviamente, per affrontare bene un colloquio di selezione è fondamentale prestare attenzione anche alla fase di preparazione, che può influenzarne l'esito.

Qualsiasi sia la durata del colloquio, è importante che tu mantenga la concentrazione e continui a mostrare interesse dall’inizio alla fine dell’intervista. È importante seguire il ritmo dell’intervistatore, mantenere la discussione incentrata sulle informazioni professionali e far emergere i risultati raggiunti nel corso del proprio percorso di carriera.”

Anche perché le seconde possibilità ci saranno raramente. Il 52% dei responsabili risorse umane decide se un candidato è idoneo al ruolo tra il primo e il secondo colloquio. Poco meno di uno su dieci già dopo il primo appuntamento.

Non perderti dettagli importanti

In tutti i casi vale sempre il consiglio di rileggere ancora una volta lettera di presentazione e CV prima del colloquio, specie se è passato un po' di tempo da quando sono stati scritti: questo ti aiuterà ad essere più preparato e soprattutto a sentirti più tranquillo. Ovviamente dovrai anche avere sufficienti informazioni sull’azienda e sulla posizione di tuo interesse. Ovviamente non dimenticare di essere puntuale.

Fai attenzione ai modi, la stretta di mano è un biglietto da visita.

Ascolta il selezionatore, non parlare male di nessuno, nemmeno dei vostri precedenti posti di lavoro. Sii positivo, chiaro e coerente. Infine diventa venditore: il colloquio è un momento in cui bisogna diventare “venditori” di sé stessi. Non solo dovete mettere in primo piano tutti gli aspetti positivi del vostro carattere e valorizzare le vostre esperienze, competenze e formazione ma dovete riuscire a convincere i selezionatori che voi siete la persona più adatta a ricoprire quella mansione, come farebbe un buon venditore!

Se vuoi approfondire e prepararti al meglio, scopri i nostri consigli su come prepararsi ad un colloquio


Articolo scritto da Mariangela Lupi, Head of Humanity, Development & Education Department di The Adecco Group

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