I 5 errori da evitare per scrivere un curriculum vincente


Sfatiamo il mito secondo cui “Nessuno legge il mio CV” partendo dagli errori da non commettere nella stesura del curriculum, con attenzione ai suggerimenti di alcuni personaggi noti.


Il nostro viaggio per smascherare stereotipi e luoghi comuni che aleggiano sul mondo del lavoro parte dall’universo CV. Con utili consigli sui formati da utilizzare e su come scrivere un curriculum, insieme alla nostra Federica Mutti nella puntata di oggi cercheremo di sfatare uno dei più grandi luoghi comuni di sempre: “Nessuno legge il mio CV”.

Lamentarsi e dare la colpa ad aziende e recruiter spesso è più semplice che interrogarsi sul perché un CV venga ignorato e cestinato. Ecco allora che ti veniamo in soccorso per aiutarti a comprendere le motivazioni per cui la tua candidatura risulta invisibile. Lo facciamo facendoci ispirare dai pensieri di alcuni dei più grandi personaggi della storia contemporanea, indagando quelli che sono gli aspetti più importanti che devono emergere da un CV.

Perché forse a volte è vero che il curriculum non se lo legge nessuno, ma solo se nello scriverlo hai fatto uno o più di questi errori!

 #1 Una foto inadeguata

Accertati che il tuo aspetto esteriore sia una buona immagine riflessa del tuo aspetto interiore” diceva il grande Jim Rohn, uno dei più grandi Business Philosopher d’America e mentore di personaggi illustri come Tony Robbins e Brian Tracy, e noi non potremmo che essere totalmente d’accordo con questa sua affermazione.

Prima ancora di iniziare a scrivere il curriculum, cerca di ritagliarti del tempo per scegliere con cura un’immagine che ti rispecchi e che faccia percepire al recruiter la tua professionalità, nel caso in cui ti stia candidando per un ruolo manageriale, la tua personalità, nel caso in cui la candidatura sia per una posizione più creativa, oppure la tua serietà sul lavoro se, ad esempio, questo dovesse riguardare una posizione più operativa.

Non tutte le aziende richiedono l’inserimento di una foto all’interno del curriculum ma, laddove necessaria, ricordati di prediligere uno scatto professionale, possibilmente con uno sfondo neutro. Qualche consiglio? Innanzitutto, tieni a mente che la foto del CV deve essere un primo piano o mezzo busto su sfondo neutro. Non sono contemplati selfie, foto di gruppo tantomeno foto in costume.

D’altronde, andresti mai al lavoro in costume da bagno? A meno che tu non faccia il bagnino di salvataggio, speriamo la risposta sia no.

 #2 Gli errori grammaticali

Scelgo una persona pigra, per fare un lavoro difficile, dato che una persona pigra troverà un modo facile per farlo” e se a dirlo è Bill Gates, l’uomo che è riuscito a costruire da zero la più grande software house al mondo, non possiamo che convincerci che in alcuni casi anche la pigrizia paghi… Ma sicuramente mancare d’attenzione durante la rilettura del CV non gioverà al tuo futuro!

Se l’inserimento della foto all’interno del curriculum non è obbligatorio, il rispetto della grammatica italiana lo è, specialmente se sei madrelingua.

Uno degli errori più comuni che si fa è proprio quello di non prestare particolare attenzione durante la rilettura del CV, una volta terminata la compilazione dei vari campi, rischiando di tralasciare qualche refuso e fare un’impressione negativa al recruiter.

Se hai impiegato molto tempo a scrivere e rileggere un contenuto, potresti non accorgerti di eventuali errori commessi. Ti consigliamo quindi di chiedere a un amico o a un familiare un proofreading: un ultimo attento check prima di inviare il tuo CV e dare slancio al tuo futuro professionale.

Minimo sforzo, massima resa!



 

#3 Il CV non aggiornato

Farei 50 colloqui di lavoro e non assumerei nessuno, piuttosto che assumere la persona sbagliata”, l’hai mai sentita questa? È una delle frasi più celebri di Jeff Bezos, il padre fondatore del colosso Amazon.

Lo sappiamo che a volte aggiornare il proprio CV può essere noioso, tanto che in molti non dedicano il giusto tempo a questa attività, continuando a rimandarla, pensando che non sia poi così importante.

Beh, se anche tu la pensi così ti sbagli! Avere un curriculum aggiornato e, soprattutto, in linea con la posizione per cui ti stai candidando ti permetterà di mostrare appieno le tue competenze professionali, aumentando le probabilità di essere scelto da un recruiter (o da Jeff) e, perché no, favorendo una contrattazione migliore qualora dovessi raggiungere la fase di offerta economica.

Ovviamente non è concesso mentire sul proprio background, ma di questo parleremo nel punto successivo…

#4 La mancanza di sincerità

È solo quando sai quello che vuoi che non prendi tutto quello che passa.” Parola di Massimo Bisotti, scrittore criticato e amato, ma su questo ha proprio ragione.

Nella vita, così come quando si scrive il proprio curriculum, è bene essere sempre sinceri e trasparenti e soprattutto avere le idee chiare, anche perché se il tuo CV dovesse spiccare tra altre centinaia di candidature e dovessi ottenere un colloquio, tutte le informazioni non veritiere che hai inserito verranno a galla.

Non temere di mostrare lacune tecniche, non si smette mai di imparare. Cerca piuttosto di far emergere la tua voglia di metterti in gioco, la tua passione, i tuoi obiettivi e la tua determinazione nel raggiungerli.

Ciò che paga, spesso, non è l’esperienza ma la motivazione!

#5 Il disordine temporale

La precisione non è solo una sana consuetudine lavorativa, ma è anche un atteggiamento verso le persone e le cose”. Autore di questa frase è Beppe Severgnini, editorialista e vicedirettore del Corriere della Sera. Perché lo citiamo? È semplice, perché per scrivere un buon curriculum e attirare l’attenzione del recruiter non basta seguire i consigli precedenti, ma è fondamentale avere una propensione per la sequenzialità e riportare le informazioni in ordine cronologico.

È vero, non esiste una regola scritta che imponga ai candidati di indicare le informazioni relative a occupazioni o studi “dal più recente” o “dal meno recente”, ma l’importante è che queste vengano inserite seguendo una linea cronologica chiara e definita. Questo sarà, in prima battuta, indicatore di precisione e, in secondo luogo, aiuterà il recruiter a leggere in maniera più fluida il tuo curriculum, facendosi un’idea chiara del tuo percorso, della tua expertise e delle skill che possiedi o che devi ancora acquisire.

Curriculum tradizionale vs LinkedIn CV

Il nostro viaggio per sfatare il falso mito secondo cui “Nessuno legge il mio CV” non poteva che terminare con qualche pillola sul primo social professionale: LinkedIn.

È vero, oggi una delle domande più frequenti di chi è in cerca di un lavoro è “Come scrivere un curriculum efficace?”, ma spesso ci si dimentica di quanto sia importante che le informazioni racchiuse nel CV tradizionale siano coerenti con quanto riportato all’interno del profilo LinkedIn. O peggio, ci si dimentica di quanto LinkedIn sia un mezzo fondamentale nella ricerca e nella selezione di talent. Arrivato a questo punto siamo sicuri che la tua domanda sia: “Qual è la differenza tra un CV tradizionale e il LinkedIn CV?” Presto detto:

  • Lunghezza: non devi necessariamente far rientrare tutte le tue esperienze, l’importante sarà sfruttare il riepilogo per mettere in luce i punti chiave che vuoi far emergere.
  • Contenuti multimediali: carica, tra gli altri documenti, anche foto e video che ti permetteranno di presentare al meglio i tuoi lavori e dare risalto alle tue capacità.
  • Segnalazioni: le referenze, da sempre, valgono molto in fase di selezione perché se un collega è disposto a “metterci la faccia” nel segnalarti, sicuramente lo farà solo se ti reputa una persona valida e competente. Qui i recruiter hanno la possibilità di accedere facilmente a queste informazioni bypassando la telefonata all’ex capo.

Questi che abbiamo visto sono solo alcuni consigli su come scrivere il curriculum.

Vuoi saperne di più? Ascolta la puntata del nostro podcast “Nessuno legge il mio CV”.