Cosa fare dopo un colloquio di lavoro

Quali sono i tempi di attesa dopo un colloquio di lavoro? Come ci si deve comportare in attesa di un feedback? Ecco i nostri consigli!

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Articolo scritto da Mariangela Lupi, Head of Humanity, Development & Education Department di The Adecco Group


Una volta che il curriculum vitae e la lettera di presentazione hanno aperto le strade ad un colloquio (o a un colloquio di gruppo) e questo è stato ultimato, non resta che attendere serenamente il verdetto. Sì lo immaginiamo, dopo la carica di adrenalina che hai avuto in questo periodo, non è molto facile stare semplicemente fermi ad aspettare l’esito del colloquio. Ecco qualche consiglio per gestire al meglio questo momento.

Come capire se un colloquio è andato bene o no

Ci sono alcuni segnali che possono aiutarci a capire se il colloquio è andato bene oppure no.
Non è al 100 % cosi ma di solito, se il recruiter ha gradito un candidato passa molto più tempo con lui, discutendo e rispondendo alle sue domande, spiegandogli l’azienda, il tipo di lavoro, le responsabilità… Così, se il colloquio di lavoro è durato più del tempo previsto molto probabilmente è andato bene, anche perché nessuno vuol perdere tanto tempo se il candidato non interessa. Certo, la durata non è un indicatore sufficiente.

Altri segnali positivi:

  • il selezionatore inizia a discutere con il candidato sui piani futuri dell’azienda, sui possibili miglioramenti da apportare, i progetti in cantiere e le sfide da affrontare.
  • il selezionatore o il manager ti fa fare un giro nell’azienda e ti presenta ai membri del team.Ovviamente non lo si può fare con tutti perché prenderebbe troppo tempo e allora se lo farà con te puoi essere sicuro che hai colpito chi ti ha colloquiato.
  • quando ti viene chiesto quando sei disponibile a iniziare e quanto preavviso devi dare insieme alle tue aspettative di stipendio.

Infine, potrai avere qualche indicazione utile anche osservando il linguaggio del corpo del selezionatore. Se il suo comportamento non verbale sarà positivo, con molti sorrisi, cenni di assenso e un costante contatto visivo allora vuol dire che il selezionatore ha apprezzato la tua candidatura. Se lo vedi andare veloce lungo tutto il colloquio, non facendoti molte domande e con un atteggiamento disinteressato vien da sé che il colloquio non ha avuto l’esito sperato.

Dopo il colloquio: cosa fare e cosa non fare

Al termine del colloquio devi richiedere al responsabile delle assunzioni la data finale prevista per la scelta del candidato. Sii intraprendente e considera il follow up, il controllo della tua posizione, una strategia necessaria alla ricerca della tua nuova occupazione. Un follow up opportuno e tempestivo e una possibilità vantaggiosa per emergere in mezzo agli altri candidati.

Ti suggeriamo di telefonare o mandare mail al selezionatore per continuare a mostrare il tuo entusiasmo e l’interesse per la posizione per cui ti sei candidato, senza però esagerare per non sembrare disperato.

Non dimenticare di mettere in allerta chi ti ha fornito una lettera di referenze, perché sappiano che potrebbero ricevere una chiamata dal selezionatore.

Non interrompere la ricerca di lavoro, anche se sei sicuro di ricevere una concreta offerta di lavoro. Devi continuare a programmare colloqui e a cercare altre opportunità occupazionali.

Anche se non ottenessi il lavoro, non devi troncare ogni rapporto. Cerca invece di ribaltare la situazione e volgerla a tuo vantaggio, sviluppando il dialogo per generare altri contatti e coltivare nuove relazioni. Sul sito troverai utili indicazioni sull’arte del networking.

Come appare evidente da questi brevi suggerimenti, cosa fare o non fare dopo un colloquio di lavoro, come condurre un efficace follow up e non commettere errori, e una vera e propria strategia.

Tempi di attesa dopo un colloquio di lavoro

Innanzitutto considera che l’attesa di una risposta è variabile, suscettibile di cambiamenti a seconda dell’azienda. Il tempo necessario per giungere a una scelta conclusiva può oscillare da alcuni giorni a un paio di settimane, in relazione alla complessità della ricerca e al numero di cv ricevuti per la posizione aperta in questione. Sarebbe sempre meglio ricordarsi di chiedere, in sede di colloquio, com’è strutturato il processo di selezione e quale può essere l’attesa stimata per gli esiti. Questa domanda, assolutamente lecita, ti permetterà di alleggerire l’ansia dell’attesa e di gestire più consapevolmente i contatti con l’azienda dopo il colloquio.

Il colloquio non va a buon fine? Scopri il modo migliore di reagire!

Ti è andato male il colloquio e ora sei davvero giù? Grave errore! Innanzitutto, non devi assolutamente perderti d’animo. L’aver fatto il colloquio è già un segnale positivo: il selezionatore, infatti, ha ritenuto il tuo profilo interessante per la posizione e la scelta dipende da tanti fattori, alcuni oggettivi ma altri soggettivi, che quindi non necessariamente sono imputabili a te o all'esito del colloquio stesso.

Partecipare ad un colloquio, inoltre, è sempre un utile esercizio che permette di migliorare la volta successiva: quindi è bene tenere a mente i passaggi in cui si è stati in difficoltà, le domande che sono state poste, i momenti in cui invece ci si è mostrati convincenti e sicuri di sé. Tutto potrà tornare utile per il prossimo colloquio.

Non solo: non essere assunti ora, per una determinata posizione, non significa non andar bene per quell’azienda. Il selezionatore potrà tenere a mente il tuo profilo e il colloquio e richiamarti in caso di eventuali opportunità di lavoro o posizioni aperte in azienda.

Come rispondere all’esito negativo di un colloquio?

Una lettera di ringraziamento, poiché molto rara e quindi di grande impatto, può essere la soluzione più facile e intelligente per lasciare un buon ricordo di te all’azienda.

Aver quindi lasciato di te un’ottima impressione inviando una semplice lettera di ringraziamento con le due, tre cose che ti porti dietro di quella esperienza nell’azienda, farà del tuo il primo nome da cui partire per occupare quella posizione rimasta aperta.

Ma ricorda: onestà prima di tutto. Quindi niente messaggi copia-incolla o frasi ad effetto (se sei stato bene, le parole saranno semplici come le impressioni che ti porti appresso), né invii cumulativi nel caso le fasi del colloquio siano state più d’una e tu abbia avuto a che fare con più selezionatori (in quel caso lì, prova a creare due o più mail diverse esprimendo lo stesso sentimento: l’originalità, di solito, paga).

Rifiutare il lavoro dopo il colloquio

Partiamo dal presupposto che, sebbene viviamo in un periodo pessimo per il lavoro, non è detto che si debba accettare qualunque proposta. Il rifiuto di un posto di lavoro perciò non deve essere considerata una scelta riprovevole. Ecco le principali motivazioni per le quali si tende a rifiutare un lavoro:

  1. Distanza;
  2. Ruolo poco qualificato;
  3. Proposta contrattuale;
  4. Società troppo piccola o brand poco noto;

Ricorda di ringraziare per l’opportunità offerta in modo cortese e professionale, e di ringraziare il recruiter per il tempo che ti ha dedicato. Motiva il rifiuto con cortesia, è importante lasciare comunque un ricordo positivo della tua persona.

Guarda il video su come comportarsi dopo il colloquio.


Articolo scritto da Mariangela Lupi, Head of Humanity, Development & Education Department di The Adecco Group



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