Come superare e affrontare i colloqui di lavoro? I trucchi per farcela

Hai ottenuto finalmente il colloquio per il lavoro dei tuoi sogni ma non sai come affrontarlo? Ecco tutti i consigli per superare con successo l’iter di selezione.

Sostenere un colloquio è già un traguardo, ma prima di ottenere un contratto la strada potrebbe essere particolarmente insidiosa: il nostro viaggio tra i falsi miti del mondo del lavoro prosegue esplorando il fantastico universo dei colloqui. Ad accompagnarci Chiara, Senior Recruiter di Adecco.

Sei pronto a scoprire quali i diversi step dell’iter selettivo? Sai già quali e quante tipologie di colloquio esistono?

Come districarsi fra i meandri del processo di selezione?

Partiamo da un assunto fondamentale: il colloquio di selezione si può tranquillamente definire interview, ovvero un’intervista volta a conoscere al meglio il candidato che si ha di fronte. Proprio la conoscenza è alla base del primo step del percorso di selezione, il famoso colloquio conoscitivo. Perché il recruiter vuole sapere di più su di te? Semplice, perché ha bisogno di fare una prima scrematura fra i profili professionali che si trova davanti. Le sue domande riguarderanno quindi aspetti come l’istruzione e l’esperienza acquisita, ma anche attitudine e Soft Skill.

Sei riuscito a fare una buona impressione al primo colpo? Complimenti! La strada però potrebbe essere ancora lunga, il processo non si chiude qui. Il secondo colloquio viene solitamente svolto con un HR o con il referente dell’ufficio in cui dovresti lavorare. Tieniti quindi pronto a dare risposte soddisfacenti su aspettative e carichi di lavoro, oltre che magari sulla retribuzione.

Come si suol dire, non c’è due senza tre. E questo può valere anche nel caso dei colloqui. Un terzo colloquio generalmente è quello determinante ed è previsto se l’azienda ha una particolare struttura gerarchica o se è alla ricerca di profili molto strutturati. L’iter conclusivo prevede generalmente l’incontro con il management che prenderà in considerazione il tuo potenziale anche basandosi su caratteristiche trasversali.

Questi tre momenti possono prevedere a loro volta fasi intermedie comprendenti prove pratiche o colloqui di gruppo, volti a valutare, da una parte, competenze e Hard Skill e, dall’altra, Soft Skill e comportamenti del candidato inserito in un contesto sociale.

Considerati gli step di un processo di selezione, è giunto il momento di prepararsi al colloquio. Quali sono gli assi nella manica da giocare per fare buona impressione ed emergere?

  • Rispondi alla mail di convocazione a colloquio (ricordati di essere formale e di chiedere conferma di indirizzo, orario e data della convocazione);
  • Studia l’azienda per cui hai fatto Application (qualora ti fossi dimenticato di farlo prima di mandare il tuo CV);
  • Sbircia il profilo LinkedIn del tuo recruiter, se conosci il nome, così da sapere chi avrai di fronte;
  • Fai tesoro di amici o conoscenti che lavorano in azienda o nel settore di riferimento, organizzando con loro delle chiacchierate pre-colloquio;
  • Rileggi con attenzione l’annuncio di lavoro, il CV e la lettera di presentazione;
  • Valorizza il modo in cui ti presenti al colloquio, e non dimenticare di curare outfit e standing.

 

Il colloquio in presenza, i segreti per superarlo

La tua candidatura ha fatto bingo e hai ottenuto il tanto desiderato colloquio, non telefonico, non via Skype bensì in presenza. Tranquillo, niente panico: il colloquio di persona è un’ottima occasione per riuscire a instaurare una certa empatia con il recruiter, che in questa circostanza sarà attento a valutare non solo le competenze presenti sul CV ma anche movimenti del corpo e atteggiamenti personali. Sai cosa diventa fondamentale a questo punto? Capire come affrontare il colloquio!

Partiamo dalle basi: quando ti viene fissato un colloquio in azienda segnati data, orario e il percorso da fare per arrivare a destinazione (per arrivare puntuale, sia chiaro!). Evita di presentarti accompagnato da genitori o amici e come abbigliamento prediligi ciò che ti fa sentire a tuo agio, considerando però sempre il contesto in cui si svolgerà il colloquio e la posizione per la quale ti sei candidato. L’essere se stessi è una costante da tenere a mente anche per l’atteggiamento: sorridi, assumi una postura composta ma non rigida e usa un tono di voce convincente ma non prevaricatore o arrogante.

E durante il colloquio in presenza come ti devi comportare? Rispondi per quanto possibile in modo esaustivo alle domande del recruiter, senza sembrare un tuttologo. Se ti vengono proposti assessment di gruppo o prove pratiche accetta di buon grado: devi essere propositivo, apparire svogliato non è di certo la strategia giusta per ottenere il lavoro dei tuoi sogni! Al termine del colloquio, se hai dubbi o curiosità sull’azienda fai domande. Prima di congedarti, ringrazia per l’opportunità concessa.

Come affrontare un colloquio da remoto?

Il periodo attuale ha portato alla ribalta una forma di colloquio finora solo parzialmente sfruttata. Stiamo parlando del video colloquio o dell’intervista telefonica. Skype, Zoom, Teams e Google Meet sono solo alcuni degli strumenti che i recruiter utilizzano per la gestione dei colloqui da remoto.

Pensi che il colloquio telefonico sia una semplice chiacchierata informale? Ti sbagli, la Job Interview telefonica rappresenta infatti un colloquio a tutti gli effetti, utilizzata sia come primo contatto fra selezionatore e candidato che, a volte, per gli step successivi. Come devi prepararti quindi per un colloquio telefonico?

  • La cortesia è la parola d’ordine: rispondi in modo cordiale, professionale ed educato al tuo interlocutore, utilizzando un tono di voce e un linguaggio appropriati (non parlare velocemente, evita lunghe e imbarazzanti pause e intercalari come “cioè”);
  • Niente improvvisazione, sì preparazione: se non capisci subito qual è l’offerta a cui il recruiter fa riferimento non far finta di avere chiara la situazione, piuttosto chiedi maggiori informazioni e soprattutto fai emergere il reale interesse per la posizione in questione;
  • Rispondi subito o piuttosto rimanda: se puoi rispondere subito all’intervista telefonica ben venga (è segno per il recruiter di motivazione e pragmatismo) o in alternativa prova a rimandare il colloquio telefonico a un momento più tranquillo;
  • Durante la telefonata cerca invece di far emergere la tua personalità: racconta quelle esperienze e skill che sono più idonee per la posizione lavorativa in oggetto. Se non sono emersi nel corso della telefonata, alla fine chiedi delucidazioni su tempistiche e next step del processo di selezione.

E se l’intervista fosse in video? Tanto meglio! Il video colloquio è un ottimo modo per far emergere le tue Soft Skill, creando un focus ancora più diretto, rispetto a un colloquio telefonico, sulla tua persona. Vuoi affrontare con successo un video colloquio? I consigli da seguire sono:

  • Conoscere con anticipo quanto tempo avrai a disposizione per presentarti e raccontare le tue esperienze lavorative e di studio;
  • Scegliere un ambiente idoneo, ben illuminato, senza rumori di fondo ed eventuali distrazioni;
  • Fare un check delle impostazioni audio e video del tuo pc, nonché della connessione di rete;
  • Fare attenzione a postura, tone of voice e mimica facciale;
  • Essere puntuali e sempre se stessi, proprio come per le altre tipologie di interview.

Anche LinkedIn si sta muovendo nell’ottica di facilitare i processi di selezione, proprio attraverso una nuova funzione che vede protagonisti i video colloqui. Si chiama “video presentazione” e permette ai recruiter di testare le competenze comunicative e quelle trasversali di un candidato, ancora prima del colloquio vero e proprio, attraverso il video. Come funziona? Semplice, dopo aver valutato le Skill del candidato dal curriculum, il selezionatore può contattarlo invitandolo a rispondere a massimo due domande (come “Parlami di te” o “Descrivi il tuo progetto più impegnativo”) con un video.

Le nuove frontiere del recruiting, la Gamification

L’innovazione è un aspetto che è entrato a far parte anche del mondo della selezione del personale. Un nuovo metodo per valutare i candidati è infatti la Recruiting Gamification. Si tratta di un gioco, da svolgere online, dove i futuri dipendenti sono messi alla prova con quiz, test e minigiochi utili ai recruiter per scovare nuovi talenti sulla base delle Soft Skill che emergono da queste sfide. Di solito la Gamification viene utilizzata nelle fasi preliminari della selezione ed è utile per valutare quali candidati invitare al colloquio conoscitivo. Alcuni esempi di Recruiting Gamification?

  • PWC ha creato Multipoly, una piattaforma online volta a migliorare la consapevolezza del brand e della mission aziendale agli occhi dei candidati. Il percorso diviso in due fasi prevede una prima parte online, dove il candidato vive virtualmente tutte le fasi dell’iter selettivo (dall’invio del CV fino all’assunzione) e una fisica, dove i primi 50 classificati partecipano a un colloquio di persona in una delle sedi PWC.
  • Inner Island è invece il progetto di MSC Crociere che coniuga Social Recruiting e Gamification. Dopo l’iscrizione alla piattaforma tramite Facebook, i gamer si mettono alla prova con diversi livelli di gioco: da una prima fase con quiz a risposta multipla, passando per alcuni short-game per testare le capacità logico-matematiche prima dello step finale che prevede la presentazione di un’idea su come migliorare le aree tematiche che compongono il gioco.
  • Hai mai sentito parlare di “Make It Real”? Si tratta del Business Game di IntesaSanpaolo volto a trovare nuovi consulenti finanziari. Il format di reclutamento, articolato in due giornate, vede i partecipanti mettersi alla prova con test individuali e di gruppo basati su business case e prove pratiche individuali. I migliori candidati si aggiudicano uno stage di 6 mesi per iniziare un percorso formativo volto al superamento dell’esame di consulente finanziario.

Affrontare un colloquio, non sempre è tutto rose e fiori

Il primo percorso di selezione che hai affrontato è stato un successo immediato? Ritieniti molto fortunato (oltre che particolarmente in gamba)! Riuscire a fare colpo subito con le proprie competenze e la propria personalità non è così scontato e semplice, ma se sei guidato da una forte passione e se sei determinato riuscirai a superare ogni ostacolo. Come facciamo a dirlo? Lo dimostrano alcuni casi celebri della storia:

  • Michael Jordan era stato scartato dalla squadra di basket del suo liceo, perché all’epoca non era stato in grado di esprimere pienamente il suo talento. La sua voglia di giocare ha però avuto la meglio, rendendolo il più grande giocatore di basket del mondo;
  • Steve Jobs a metà degli anni ’80 è stato licenziato dall’azienda che lui stesso aveva creato, per poi essere riassunto 10 anni più tardi, portando la sua Apple alla fama mondiale.
  • Stephen King ha visto rifiutato per ben 30 volte il suo primo romanzo, “Carrie”, ritenuto un racconto di fantascienza con utopie negative, incapace di vendere. Dal libro è poi nato il film “Carrie – Lo sguardo di Satana”, considerato dall’autore stesso come il suo preferito fra quelli ispirati ai suoi libri.
  • Walt Disney era stato definito dal direttore del giornale locale presso cui lavorava come una persona con una “scarsa immaginazione”. Lo stesso Disney si sarebbe poi rifatto, una volta diventato ultramiliardario, acquistando il giornale che lo aveva cacciato.
  • La top model Gisele Bündchen è stata scartata da diverse agenzie di moda in Brasile, la sua terra natale, per via del naso troppo pronunciato. Senza perdersi d’animo la modella ha lasciato il Paese ed è andata alla conquista delle passerelle di tutto il mondo.

Ricevere dei ‘no’ durante un percorso di selezione è normale e fa parte del gioco: ogni colloquio ti aiuta a capire come affrontare al meglio le interview e ti avvicina al lavoro dei tuoi sogni

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