Analista Funzionale: chi è, cosa fa in azienda e quanto guadagna

Tra le professioni attualmente più richieste, quella dell’analista funzionale (Functional Analyst) è una delle meno conosciute.

Scelta ideale per chi è appassionato di informatica e deve decidere a quale facoltà iscriversi, è responsabile dell’analisi dei processi interni all’azienda. Il suo ruolo, diverso da quello dei programmatori, è di mediazione tra le esigenze del cliente e quelle del team tecnico.

Chi è l’analista funzionale?

All’interno del team aziendale, questa figura professionale opera con l’obiettivo di ottimizzare l’uso dei software aziendali così da raggiungere obiettivi e scopi specifici. Solitamente, un analista funzionale tende a specializzarsi operando in una determinata area di business.

Per raggiungere il suo obiettivo, deve quindi studiare con attenzione e analizzare il sistema software e le procedure presenti in azienda. Una volta analizzata la situazione presente, crea suggerimenti volti ad aiutare e a migliorare i processi aziendali in relazione agli obiettivi del cliente.

Per la sua funzione di ponte tra ruoli tecnici e clienti, i candidati migliori per questo ruolo hanno solide competenze informatiche affiancate da una forte capacità di comunicazione e gestione delle persone.

Anche se la definizione è simile, c’è in realtà differenza tra un analista funzionale e un analista aziendale: se quest’ultimo si concentra maggiormente sulla gestione dell'impresa, l’analista funzionale comprende nella sua analisi competenze tecniche maggiori, concentrandosi sui sistemi software e le risorse tecniche utilizzate.

Di cosa si occupa un analista funzionale?

Per analizzare e migliorare i processi aziendali, collabora con dipendenti e i manager dei vari reparti aziendali per raccogliere dati di diverso tipo. Le informazioni raccolte vengono poi utilizzate per progettare software o sistemi informatici in modo da raggiungere gli obiettivi dell’impresa.

Il Functional Analyst può inoltre condurre seminari, prendere parte alla supervisione dell’implementazione di nuovi sistemi e creare report che verranno utilizzati dal team di gestione.

In seguito alla progettazione, può scrivere manuali e ideare corsi di formazione al fine di supportare i dipendenti dell’azienda nell’uso del nuovo software.

Le responsabilità dell’analista funzionale sono quindi molto diversificate. Chi riveste tale ruolo è infatti responsabile dei sistemi informatici aziendali, di una progettazione tecnica che tenga conto del bilanciamento tra costi e benefici e dell’installazione delle metodologie migliorate suggerite dalla sua analisi. Inoltre, può programmare specifici test al fine di controllare che i sistemi informatici portino agli obiettivi previsti, funzionando al meglio.

Quanto guadagna un analista funzionale?

Lo stipendio di un analista funzionale in Italia è di circa 32.000 € l’anno. Il suo salario risente degli anni di esperienza e di carriera alle spalle: per quanto riguarda le posizioni entry level, lo stipendio si assesta su una media di 27.000 € l’anno mentre le figure più senior possono guadagnare fino a 42.500 € l’anno.

Come diventare analista funzionale?

I percorsi formativi possibili sono diversi: è possibile laurearsi in Informatica oppure in Ingegneria informatica ma anche in Economia o in materie tecnico-scientifiche.

In seguito, chi desidera intraprendere questa professione può frequentare un master o un percorso di specializzazione post-laurea.

Se pensi che la figura lavorativa dell’analista funzionale possa fare al caso tuo, sul sito di Adecco e nelle filiali del territorio puoi trovare numerosi annunci di lavoro in questo settore. Tante sono infatti le aziende che ricercano analisti funzionali junior o senior per ampliare il loro organico.