Il telelavoro è una modalità di svolgimento dell'attività lavorativa che consente ai dipendenti di eseguire le loro mansioni al di fuori dell'ufficio tradizionale, solitamente da casa o altri luoghi.

Questa pratica sfrutta le tecnologie digitali e le comunicazioni a distanza per consentire ai lavoratori di collaborare con il proprio team, accedere alle risorse aziendali e svolgere le proprie mansioni senza la necessità di essere fisicamente in un ufficio.

Ma quali norme regolano il telelavoro? E quali vantaggi rappresenta per un’azienda?

Telelavoro Vs Smart Working: le differenze

Telelavoro e smart working non sono la stessa cosa, anche se entrambe sono sfaccettature del remote working.

Con il termine “telelavoro” si va ad identificare una prestazione lavorativa svolta all’esterno del contesto aziendale, mentre lo smart working è una filosofia manageriale che rivoluziona il concetto di tempo e spazio di lavoro, definito anche “lavoro agile” perché caratterizzato dalla flessibilità nell'organizzazione di orari e luogo di lavoro.

Il telelavoro deve essere pattuito in fase d’assunzione o successivamente, e deve avvenire su base volontaria, mentre lo smart working può essere rescisso e ripristinato nel corso del rapporto tra il dipendente e l’azienda.

Inoltre, il telelavoro può essere interamente svolto a domicilio, mentre lo smart working prevede tipicamente un’alternanza tra il lavoro da remoto e il lavoro presso i locali aziendali.

Il cambiamento del mondo del lavoro in questa direzione era già avviato ma dalla pandemia da Covid-19 iniziata nel 2020 ha imposto limiti agli spostamenti dando così per necessità, la spinta a queste modalità di lavoro.

Telelavoro e smart working però sono fra loro diverse soluzioni e per questo sono soggette anche a regole differenti.

Telelavoro, la normativa 2023

Attualmente, il telelavoro nel settore privato è disciplinato dall’Accordo interconfederale del 20 gennaio 2004.

Il contratto di lavoro subordinato, può prevedere che: l’attività lavorativa venga svolta in un luogo diverso da quello in cui l’azienda ha la sede e che il dipendente utilizzi tecnologie dell’informazione e della comunicazione per connettersi con l’azienda.

Part-time o full-time, a tempo determinato o indeterminato, il telelavoro può essere online, one way o off line. Il telelavoro online prevede che il lavoratore interagisca costantemente con l’azienda grazie alla tecnologia, mentre nel telelavoro one way si limita a inviare le informazioni senza interagire.

Infine, nel telelavoro offline non esiste una connessione azienda-lavoratore: il dipendente svolge le sue mansioni secondo le indicazioni del datore di lavoro, che ne controlla l’operato solo alla consegna del progetto/incarico.

Secondo quanto stabilito dalla normativa, il telelavoro non può essere imposto: deve necessariamente essere frutto di una decisione condivisa e nel caso in cui il lavoratore rifiuti l’accordo, non può essere licenziato per questo motivo.

Il lavoratore in modalità di telelavoro non è soggetto alle normative riguardanti il riposo giornaliero, le pause, il lavoro notturno e la durata massima dell'orario settimanale, poiché l'orario di lavoro può essere determinato autonomamente.

In alternativa, esso può essere regolamentato attraverso il contratto collettivo applicabile o accordi individuali, al fine di allinearlo a quello dei dipendenti che operano invece nei locali aziendali.

Il datore di lavoro ha la facoltà di utilizzare gli strumenti impiegati dal dipendente per monitorare le ore effettive di attività senza richiedere accordi collettivi o approvazioni dall'Ispettorato Territoriale o Nazionale del lavoro. Inoltre, il contratto collettivo può stabilire l'obbligo per il telelavoratore di rientrare periodicamente in azienda per motivi tecnico-organizzativi o per partecipare a sessioni di formazione.

Indipendentemente da ciò, il carico di lavoro e le prestazioni richieste al telelavoratore non devono superare quanto richiesto ai lavoratori con mansioni, compiti o ruoli equivalenti che operano nei locali dell'azienda.

I vantaggi del telelavoro per l’azienda

Il telelavoro aiuta i lavoratori a gestire meglio l’equilibrio tra vita professionale e privata, ma ci sono vantaggi anche per le aziende: il telelavoro riduce turnover e assenteismo, porta ad una maggiore produttività del lavoratore (i dipendenti più felici sono dipendenti più produttivi) e abbatte i costi.

Se i dipendenti lavorano da remoto, l’azienda vede venire meno i costi di acquisto/locazione degli uffici, ma anche le spese legate alla gestione degli spazi: illuminazione, riscaldamento/raffrescamento, pulizie e manutenzione dell'hardware. Tutti benefici, questi, che molte aziende hanno colto. Al punto che, secondo le stime, in Italia nel 2024 ci saranno 3,65 milioni di telelavoratori.

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