In questo approfondimento di Adecco troverai tutto quello che devi sapere sull’indennità di disoccupazione (NASpI): requisiti, novità, come fare domanda e calcolo dell’importo. Dal 2014, infatti, la prestazione di assicurazione sociale per l’impiego è andata a sostituire l’Aspi e la mini-Aspi in caso di perdita involontaria del lavoro.
Indennità di disoccupazione: cos’è la NASpI
Con il termine disoccupazione ci si riferisce, oltre a una condizione sociale legata alla mancanza di lavoro, anche alla relativa indennità denominata NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), destinata a quei soggetti che hanno perso involontariamente il posto di lavoro ed espresso la loro immediata disponibilità allo svolgimento di un nuovo impiego.
Per accedere a questo tipo di indennità per la disoccupazione sono richiesti dei requisiti minimi. Inoltre, bisogna presentare domanda all’INPS che valuterà la richiesta e, nel caso, concederà l’assegno di disoccupazione.
NASpI: quando viene pagata?
La NASpI viene corrisposta mensilmente e prevede un importo variabile a seconda della storia retributiva del lavoratore, a partire dalla media dello stipendio percepito nei quattro anni precedenti alla richiesta dell’assegno di disoccupazione.
Nello specifico, la NASpI spetta al lavoratore a partire:
- dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del lavoro, con presentazione della domanda di disoccupazione entro l’ottavo giorno;
- dal giorno successivo alla presentazione della domanda di disoccupazione, se la si presenta dopo l’ottavo giorno;
- dall’ottavo giorno successivo al periodo di malattia, maternità o infortunio, quando la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno;
- dal trentesimo giorno successivo al licenziamento per giusta causa.
Calcolo NASpI 2025: quanto spetta al lavoratore?
Per sapere a quanto ammonta l'assegno di disoccupazione nel 2025 è possibile fare riferimento alle informazioni qui riportate:
- con una retribuzione inferiore a 1.227,55 euro, l’importo della NASpI è pari al 75% della retribuzione media imponibile al fine previdenziale degli ultimi quattro anni;
- con una retribuzione superiore a 1.227,55 euro, invece, l’importo della NASpI è pari al 75% dell’importo di riferimento annuo stabilito dalla Legge più il 25% della differenza tra retribuzione media mensile e il precedente importo.
La retribuzione media può essere calcolata sommando le retribuzioni degli ultimi 4 anni (minimale escluso). A questo punto si divide per il numero di settimane riscontrate e si moltiplica per 4,33.
Inoltre, è importante sottolineare che l’importo di riferimento stabilito per legge viene rivalutato ogni anno in base alla variazione dell’indice ISTAT e reso pubblico annualmente tramite circolare dall’INPS.
Infine, Adecco ricorda che in caso di interruzione di un rapporto di lavoro, oltre alla NASpI si ha sempre diritto a ricevere il Trattamento di Fine Rapporto. Il TFR viene erogato dal datore di lavoro anche in forma anticipata su richiesta del dipendente. Per saperne di più, è sufficiente rivolgersi al team di Adecco presente su tutto il territorio italiano, pronto per supportare con professionalità e competenza tutti i lavoratori.
Calcolo NASpI: novità per il 2025
Innanzitutto, l’INPS ha comunicato l’adeguamento dell’importo massimo e medio relativo al 2025 con la circolare n.25 INPS 29 gennaio 2025.
Inoltre, con la nuova Legge di Bilancio sono state previste le seguenti novità:
- per poter accedere alla NASpI, è necessario aver maturato un minimo di tredici settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti alla data in cui si verifica la perdita involontaria del posto di lavoro (come nel caso di licenziamento, dimissioni per giusta causa o dimissioni durante il periodo di protezione);
- nel caso di perdita volontaria del posto di lavoro, come ad esempio nel caso di dimissioni volontarie o dimissioni di fatto, è necessario aver maturato un minimo di tredici settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi. Quindi, non contano più i quattro anni precedenti all’inizio del periodo di disoccupazione.
Altre novità introdotte riguardano:
- i beneficiari:
- saranno iscritti automaticamente al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale (SIISL) con un nuovo adempimento obbligatorio al fine del mantenimento dell’indennità, ovvero la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD) entro quindici giorni dall’inizio della fruizione dell’indennità;
- il sussidio di disoccupazione è abrogato per i lavoratori rimpatriati dal 2025.
- le dimissioni volontarie:
- verrà richiesto un impiego di almeno tredici settimane per riottenere il sussidio;
- 16 giorni di assenza ingiustificata verranno considerati come dimissioni implicite.
Come ottenere l'indennità di disoccupazione: i requisiti
L’indennità di disoccupazione spetta ai lavoratori dipendenti, categoria che include anche apprendisti e soci di cooperativa, che abbiano perso in maniera involontaria il lavoro.
Anche con la NASpI 2025, rimangono ancora esclusi i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni (PA) e gli operai agricoli.
Come fare domanda di disoccupazione?
La domanda di disoccupazione può essere richiesta presso il patronato oppure è possibile inviare la domanda in autonomia in modalità telematica tramite il sito dell’INPS con il proprio SPID. In alternativa, è possibile fare domanda tramite il Contact Center INSP.
La procedura NASpI online è rapida e facile: permette di inoltrare la richiesta utilizzando la procedura al percorso “Sostegni, Sussidi e Indennità – Per Disoccupati – NASpI indennità mensile di disoccupazione”.
Durata della NASpI: decadenza e rinnovo
In generale, la NASpI ha una durata pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni e non può mai superare le 24 mensilità.
Inoltre, la NASpI decade quando:
- il destinatario del sussidio perde lo stato di disoccupazione;
- il destinatario del sussidio non rispetta il Patto di servizio firmato in fase di attivazione della NASpI;
- il destinatario del sussidio non si presenta all’appuntamento con il tutor per conferma dello stato di disoccupazione o per la stipula del Patto di servizio;
- il destinatario del sussidio rifiuta un’offerta di lavoro in linea con i suoi requisiti professionali.
Il lavoratore disoccupato, a questo proposito, deve sempre essere disponibile a iniziare un altro lavoro consegnando al Centro Per l’Impiego i documenti necessari (carta d’identità o documento di riconoscimento valido, copia del contratto di lavoro, per i disoccupati stranieri verrà richiesto anche il permesso di soggiorno e un indirizzo abitativo).
La legge prevede infine dei casi di sospensione NASpI o di riduzione della NASpI:
- la sospensione ha luogo se il beneficiario del sussidio ottiene una rioccupazione con un contratto subordinato a tempo determinato di durata pari o inferiore a sei mesi;
- la riduzione ha luogo se il beneficiario del sussidio inizia a svolgere un’attività lavorativa autonoma o subordinata collegata a un reddito inferiore al limite di conservazione dello stato di disoccupazione.
Quanti mesi di disoccupazione spettano dopo il licenziamento?
Come accennato, la durata dell’indennità di disoccupazione è legata alla storia contributiva del lavoratore e non può superare i due anni: difatti, i mesi di disoccupazione che spettano dopo il licenziamento sono 24 in totale.
La durata massima stabilita è pari alla metà delle settimane coperte da contribuzione nei quattro anni precedenti il giorno di perdita del lavoro.
Domande frequenti
Quanti anni di disoccupazione dopo i 50 anni?
La NASpI viene erogata per lo stesso numero di anni indipendentemente dall’età del disoccupato. Anche per gli Over 50, i mesi di disoccupazione dopo il licenziamento sono sempre pari a due.
Quando il lavoratore ha diritto alla disoccupazione?
Il lavoratore ha diritto all'indennità di disoccupazione, come la NASpI, quando perde il lavoro in modo involontario, ossia per licenziamento o dimissioni per giusta causa, o durante il periodo protetto, come nel caso di dimissioni in seguito a maternità.
Che differenza c’è tra NASpI e disoccupazione?
Il termine "disoccupazione" in sé si riferisce più genericamente alla condizione di chi ha perso il lavoro, mentre la NASpI è uno strumento specifico che fornisce un sostegno economico a chi è disoccupato, a condizione che soddisfi i requisiti richiesti. In altre parole, la NASpI è una forma di disoccupazione indennizzata, ma non tutte le situazioni di disoccupazione comportano il diritto alla NASpI.
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