Contratti di lavoro: le principali tipologie
Il contratto di lavoro è lo strumento fondamentale per regolare le attività lavorative, il mezzo utilizzato per stabilire i termini e le condizioni di impiego di un dipendente e le sue responsabilità. Ecco una guida sui principali tipi di contratti di lavoro e relative peculiarità.
Contratto di lavoro: cos'è
Il contratto di lavoro è un accordo sottoscritto tra lavoratore e datore di lavoro (o agenzia per il lavoro). I contratti di lavoro non sono tutti uguali e includono informazioni importanti come:
- il tipo di lavoro che dovrà essere svolto, stabilendo esattamente cosa ci si aspetta dal dipendente;
- i dati del lavoratore;
- la sede dell’azienda e il luogo di lavoro dove il dipendente dovrà recarsi per svolgere il suo impiego;
- la retribuzione e i benefici economici;
- i termini e le condizioni del rapporto lavorativo.
Se redatto correttamente, un contratto di lavoro fornirà tutele e protezione sia al dipendente che al datore di lavoro.
Chi assume può includere inoltre nei contratti gli accordi di segretezza e non concorrenza, un modo legale per impedire agli ex dipendenti di competere direttamente con la società per un determinato periodo di tempo, dalla cessazione del rapporto lavorativo.
Un contratto di lavoro garantisce inoltre un certo grado di sicurezza al dipendente, limitando la capacità di chi lo assume di terminare il rapporto senza preavviso.
Contratti di lavoro: tipologie aggiornate al 2025
In Italia esistono diversi tipi di contratto di lavoro che variano a seconda del settore d’impiego secondo le norme di legge previste dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL).
I contratti di lavoro si dividono innazitutto in due tipi:
- Contratto di lavoro subordinato. Il dipendente mette a disposizione il proprio lavoro a un datore di lavoro, nel settore pubblico o privato, in cambio di una retribuzione. Entrambi sono responsabili di diritti e doveri.
- Contratto di lavoro parasubordinato. Si tratta di una tipologia contrattuale, come il lavoro a progetto, con caratteristiche intermedie tra il lavoro subordinato e quello autonomo.
A sua volta, le tipologie di contratti del lavoro subordinato (o dipendente) sono:
- Contratto a tempo indeterminato
- Contratto a tempo determinato
- Lavoro part-time
- Contratto di apprendistato
- Contratto di lavoro intermittente
- Contratto di somministrazione
Vediamole insieme nel dettaglio per scoprire le peculiarità di ciascuna forma di contratto.
Principali tipologie contratti di lavoro in Italia: sintesi
Tipo di contratto
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Durata
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Chi assume
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Diritti per aziende
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Flessibilità
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Note
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Applicazioni
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Tempo indeterminato
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Senza scadenza
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Azienda o P.A.
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Maggiore stabilità del rapporto, preavviso per licenziamento
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Bassa
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Garanzie più alte per il lavoratore, oneri contributivi standard
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Impieghi stabili, ruoli strategici
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Tempo determinato
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Massimo 12 mesi (estendibile a 24)
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Azienda
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Termine fisso, nessun obbligo di rinnovo
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Media
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Possibile proroga o trasformazione in indeterminato
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Lavori stagionali, sostituzioni
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Part-time
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Indeterminato o determinato
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Azienda
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Costi proporzionati, gestione oraria modulabile
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Alta
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Orario ridotto su base giornaliera, settimanale o mista
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Attività con carichi di lavoro ridotti
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Apprendistato
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6 mesi – 3 anni
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Azienda
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Contributi agevolati, formazione a carico parziale dell’azienda
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Bassa
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Riservato a giovani (15-29 anni), può essere trasformato in indeterminato
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Formazione professionale, primo impiego
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Somministrazione
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Determinato o indeterminato
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Agenzia per il lavoro
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Zero burocrazia, costi noti, possibilità di sostituzione flessibile
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Alta
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Il lavoratore è assunto dall’agenzia, ma lavora presso l’azienda utilizzatrice
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Picchi produttivi, esigenze temporanee
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Intermittente
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Variabile
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Azienda
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Chiamata solo in caso di bisogno, senza continuità obbligata
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Molto alta
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Non sempre consentito, riservato a specifici ambiti e soglie d’età
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Eventi, fiere, lavoro serale o nei weekend
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Parasubordinato (co.co.co)
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Stabilita nel contratto
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Azienda o ente
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Minori oneri contributivi, ridotta subordinazione
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Alta
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Collaborazione coordinata e continuativa, più autonomia del lavoratore rispetto al subordinato
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Progetti specifici, professionisti esterni
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Contratto a tempo indeterminato, determinato e di apprendistato
Il contratto a tempo indeterminato ha maggiori vantaggi in quanto offre più garanzie, tutele e stabilità al lavoratore, sia per la continuità del lavoro, sia perché il datore non può licenziare il dipendente senza giusta causa. Non c’è scadenza temporale: il rapporto termina solo se il dipendente viene licenziato o si dimette, previo periodo di preavviso.
Nel caso del contratto a tempo determinato, invece, il lavoratore e chi lo assume stabiliscono un termine alla durata del rapporto. Spesso viene utilizzato dalle aziende, o privati, come periodo di prova per assumere poi il dipendente a tempo indeterminato, se l’esperienza è stata positiva.
Il lavoratore deve attendere la fine del contratto per dimettersi, o rischia di dover risarcire i danni.
Tra i contratti a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione giovanile, rivolto ai ragazzi di età tra i 15 e i 29 anni, esiste poi il contratto di apprendistato.
Contratti di lavoro part-time
Il contratto di lavoro part-time può essere di tipo indeterminato o determinato e prevede dalle 16 alle 30 ore settimanali. Di lavoro a tempo parziale ne esistono tre tipi:
- part-time orizzontale: il dipendente lavora un numero di ore uguali tutti i giorni della settimana, solitamente 4 o 5;
- part-time verticale: il dipendente lavora in giorni specifici in full-time;
- part-time misto: è una combinazione delle due tipologie precedenti, con alcuni giorni a tempo pieno e altri con orario ridotto.
Con il contratto part-time si hanno gli stessi diritti di un dipendente assunto a tempo pieno per quanto riguarda la durata dei congedi, le modalità di maturazione delle ferie e i diritti sindacali.
Inoltre, si possono stipulare più contratti part-time. Il vantaggio principale è di lasciare tempo libero a disposizione per svolgere altre attività e di ricevere una retribuzione commisurata alle ore di lavoro svolte.
Contratto di somministrazione lavoro
Nel contratto di somministrazione, che può essere indeterminato o determinato, sono coinvolte tre parti:
- il lavoratore;
- il datore di lavoro;
- l’agenzia per il lavoro (somministratore) che si occupa di ricercare e selezionare il personale, e di ovviare a tutte le pratiche burocratiche per conto del lavoratore e dell’impresa.
Il lavoratore è assunto e retribuito dall’agenzia autorizzata, che gli versa i contributi. Questa verrà rimborsata dal datore di lavoro con l’aggiunta di una percentuale.
I lavoratori assunti in somministrazione lavoro hanno diritti e doveri uguali a quelli dei dipendenti assunti direttamente dall’azienda.
Qual è il contratto di lavoro più conveniente per le aziende?
La scelta del contratto di lavoro più conveniente per le aziende dipende da diversi fattori:
- il settore di attività
- il tipo di mansione
- la durata prevista del rapporto
- l’età o la condizione del lavoratore assunto.
Tuttavia, esistono alcune formule contrattuali che, grazie agli incentivi contributivi, alla flessibilità gestionale o alla minore incidenza dei costi, possono risultare particolarmente vantaggiose per i datori di lavoro.
Tra i tipi di contratto più convenienti per le imprese, troviamo i seguenti:
- Contratto di apprendistato: è considerato tra i più convenienti grazie agli sgravi contributivi previsti dalla normativa e alla possibilità di formare nuove risorse in modo strutturato. È rivolto a giovani under 30 e può rappresentare un ottimo investimento per costruire competenze interne.
- Contratto a tempo determinato: sebbene preveda un costo contributivo leggermente più alto rispetto all’indeterminato, è spesso scelto per esigenze temporanee o stagionali, permettendo maggiore flessibilità e possibilità di valutare il lavoratore prima di una stabilizzazione.
- Contratto di somministrazione: molto apprezzato per la gestione semplificata delle pratiche amministrative e per la possibilità di esternalizzare la ricerca e selezione. Inoltre, consente alle aziende di adattare rapidamente la forza lavoro a picchi produttivi o esigenze a breve termine.
- Part-time verticale o misto: utile per ottimizzare le risorse nei periodi di maggiore attività o in determinati giorni della settimana, garantendo una presenza efficace e un contenimento dei costi.
Inoltre, nel 2025 sono stati prorogati alcuni incentivi assunzioni per categorie specifiche (giovani under 36, donne svantaggiate, over 50, NEET), che possono ridurre drasticamente il costo del lavoro. Le imprese che assumono con questi contratti agevolati possono beneficiare di esoneri contributivi parziali o totali, fino a 24 mesi.
Per capire quale contratto conviene di più alla tua azienda, è sempre consigliabile valutare attentamente il fabbisogno organizzativo e informarsi sulle agevolazioni attive, anche a livello regionale.
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Domande frequenti sui contratti di lavoro
Quali sono i principali tipi di contratto di lavoro?
I principali tipi di contratto di lavoro in Italia sono: contratto a tempo indeterminato, contratto a tempo determinato, part-time, apprendistato, lavoro intermittente, contratto di somministrazione e contratto parasubordinato. Ognuno ha caratteristiche specifiche in termini di durata, tutele e retribuzione.
Qual è la differenza tra contratto a tempo determinato e indeterminato?
Il contratto a tempo indeterminato non ha scadenza e offre maggiori garanzie di stabilità al lavoratore. Il contratto a tempo determinato, invece, ha una durata prestabilita e termina automaticamente alla data indicata, salvo eventuali proroghe o trasformazioni.
Cosa prevede il contratto part-time?
Il contratto part-time prevede un orario di lavoro ridotto rispetto al tempo pieno e può essere orizzontale (meno ore al giorno), verticale (intere giornate a settimana), o misto. Il lavoratore part-time ha gli stessi diritti di un full-time in proporzione alle ore svolte.
Come funziona il contratto di apprendistato?
Il contratto di apprendistato è un contratto a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Prevede una retribuzione iniziale più bassa, tutele specifiche e contribuzione agevolata per le aziende.
Cos’è il contratto di somministrazione?
È un contratto che coinvolge tre soggetti: il lavoratore, l’agenzia per il lavoro (che lo assume e retribuisce) e l’azienda utilizzatrice. Il contratto può essere a tempo determinato o indeterminato e garantisce al lavoratore le stesse tutele degli altri dipendenti.
Qual è il contratto di lavoro migliore per i giovani?
Per i giovani under 30 o under 36, i contratti di apprendistato e i contratti a tempo indeterminato con agevolazioni contributive sono spesso i più vantaggiosi. Consentono l’inserimento stabile e possono essere accompagnati da bonus per chi assume.
Il contratto part-time dà diritto a ferie e maternità?
Sì, con il contratto part-time si ha diritto a ferie, maternità, malattia e altri permessi in modo proporzionale alle ore lavorate. I diritti sono equiparati a quelli dei lavoratori full-time, in base al principio di non discriminazione.
Chi paga il lavoratore in somministrazione?
Il lavoratore in somministrazione è pagato direttamente dall’agenzia per il lavoro che lo ha assunto. L’azienda utilizzatrice rimborsa l’agenzia con una somma che include stipendio, contributi e una commissione per il servizio.
Cosa si intende per contratto parasubordinato?
Il contratto parasubordinato è una forma di lavoro che si colloca tra lavoro subordinato e autonomo. Include collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co) e si caratterizza per un certo grado di autonomia, ma con vincoli di durata e modalità stabilite.
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