Cosa si intende per orario part-time verticale, orizzontale, misto?

Scopri cosa si intende quando si parla di orario di lavoro Part-time verticale, orizzontale e misto e quali sono i diritti e i limiti di ogni modalità oraria.

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Quando si parla di part-time, ci si riferisce a un accordo lavorativo in cui il dipendente lavora meno ore rispetto a quelle di un contratto di lavoro a tempo pieno.

Se un contratto a tempo pieno prevede una settimana lavorativa di 35-40 ore, un contratto part-time si basa su un numero di ore inferiore, determinato dalla tipologia di part-time scelto: verticale, orizzontale oppure misto.

 

Come è il part-time verticale

Il dipendente con un contratto part time verticale lavora 8 ore al giorno, ma solo in alcuni giorni della settimana, del mese o dell’anno: potrebbe lavorare dal lunedì al mercoledì, per due settimane al mese, o per determinati mesi l’anno.

La sua retribuzione oraria è la stessa di un contratto a tempo pieno. Ma, ovviamente, lo stipendio sarà inferiore perché minori sono le ore lavorate. Chi decide i giorni nel part-time verticale? La decisione è sempre frutto dell’accordo tra il dipendente e il datore di lavoro.

Per calcolare lo stipendio di un part-time verticale bisogna moltiplicare la retribuzione lorda mensile a tempo pieno (ricavabile dal CCNL di riferimento e dal livello assegnato) per la percentuale di ore lavorate.

Una sottocategoria del part-time verticale è il part-time verticale ciclico, che prevede il lavoro solamente in alcuni periodi dell’anno. Nei restanti mesi, il dipendente non presta servizio ma matura i contributi figurativi.

 

Come funziona il part-time orizzontale

Il contratto part-time orizzontale è il più comune: il dipendente è chiamato a lavorare tutti i giorni lavorativi, ma per un numero di ore inferiore a 8 (in genere 4, 5 o 6 ore).

Anche in questo caso la retribuzione oraria è la stessa dei parigrado assunti con contratto a tempo pieno, e il calcolo dello stipendio segue la stessa logica: retribuzione lorda mensile per la percentuale delle ore lavorate.

 

Cos’è il part-time misto

Meno diffuso, il part-time misto combina caratteristiche del part-time orizzontale a caratteristiche del part-time verticale. In genere viene stipulato per rispondere alle esigenze dell'azienda, che può richiedere la presenza del dipendente 8 ore al giorno per alcuni giorni la settimana, in certi periodi, preferendo impiegarlo 5 ore al giorno tutti i giorni nei periodi restanti.

 

Quali sono i diritti del lavoratore part-time?

Nel contratto di lavoro part-time, a prescindere dal fatto che sia orizzontale, verticale o misto, devono essere indicati i giorni/periodi e gli orari di lavoro. Il dipendente part-time, inoltre, deve vedersi riconosciuti gli stessi diritti del lavoratore full time.

Non solo il criterio di calcolo della retribuzione percepita in base alle ore lavorate deve coincidere, i lavoratori part-time e full-time devono ottenere lo stesso trattamento anche in merito a:

  • durata del periodo di prova;
  • durata delle ferie;
  • durata del congedo (matrimoniale e parentale);
  • durata del periodo di conservazione del posto a seguito di malattia e infortunio;
  • tutela e sicurezza;
  • diritti sindacali;
  • accesso a formazione e benefit.

Uno dei dubbi più frequenti riguarda le ore di lavoro straordinarie: le ore di lavoro supplementari possono essere richieste a tutti i lavoratori part-time, mentre gli straordinari sono possibili solo in caso di part-time verticale o misto. La differenza? Le ore supplementari eccedono l’orario di lavoro stabilito dal contratto, ma non superano l’orario full-time; gli straordinari eccedono l’orario di lavoro full-time e, salvo diversamente previsto dal CCNL, non possono superare le 250 ore l’anno.

 

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