Rientrare al lavoro dopo la maternità può essere complicato: si è state lontane per mesi e si torna “diverse”, con nuove priorità e preoccupazioni. Come gestire dunque le prime settimane? E, se ne hai la possibilità, è meglio ricominciare lentamente oppure tornare da subito ai ritmi pre-maternità? Come gestire il rapporto con il tuo superiore e con i tuoi colleghi e quali sono i tuoi diritti di neomamma? Ecco tutti i consigli per affrontare il rientro a lavoro dopo la maternità.
Quando tornare al lavoro dopo la maternità?
In Italia la maternità dura cinque mesi. La regola generale prevede che la futura mamma si assenti nei due mesi precedenti alla presunta data del parto e nei tre mesi successivi. Se le condizioni di salute lo consentono, e la mansione ricoperta non è gravosa, la donna può usufruire della maternità un mese prima del parto e quattro dopo oppure scegliere di effettuare tutti i cinque mesi una volta partorito.
La maternità obbligatoria prevede un’indennità giornaliera pari all'80% della retribuzione. Successivamente, entro il compimento dei 12 anni d’età del bambino, è possibile chiedere la cosiddetta “maternità facoltativa”. La sua durata è di:
- 11 mesi, di cui 9 retribuiti al 30%, per la mamma sola (con affido esclusivo del figlio);
- 3 mesi non trasferibili retribuiti al 30% (altri 3 mesi spettano al padre);
- ulteriori 3 mesi, sempre retribuiti al 30%, e usufruibili alternativamente dalla madre o dal padre.
Quando rientrare a lavoro dopo la maternità, dunque? Dopo cinque mesi, se si intende usufruire solamente della maternità obbligatoria. Se invece si preferisce chiedere anche il congedo parentale facoltativo, ci si può astenere dal lavoro per un massimo di undici mesi (cinque obbligatori e sei facoltativi).
Dopo i nove mesi, la retribuzione del 30% è dovuta solamente se il reddito della madre è inferiore a 2,5 volte l'importo annuo del trattamento minimo di pensione.
Rientro al lavoro dopo la maternità: i diritti
La Legge stabilisce precisi diritti per le mamme lavoratrici. La neomamma può usufruire di una riduzione dell’orario di lavoro, grazie ai permessi per l’allattamento: due ore al giorno se lavora full time, un’ora al giorno se lavora meno di sei ore. Tali permessi, godibili fino al compimento dell’anno d’età, sono retribuiti al 100%.
Fino ai tre anni d’età, la madre o il padre possono astenersi dal lavoro in caso di malattia del figlio. Dai tre agli otto anni del bambino, i permessi (non retribuiti) sono limitati a cinque giorni lavorativi nel corso dell’anno.
Come affrontare il rientro al lavoro dopo maternità
Tornare al lavoro dopo essere stata a casa con un neonato è una transizione che non ha eguali: tutto cambia, dalla gestione del quotidiano alle responsabilità, fino al modo in cui ti percepisci. Ecco perché, il ritorno alla vita professionale, deve essere gestito con delicatezza.
1. Chiedi un incontro con il tuo superiore
Prima del tuo rientro, o subito dopo, dedica del tempo a un incontro con il tuo responsabile. Chiedigli di informarti su eventuali modifiche avvenute nel team o in azienda durante la tua assenza, assicurati di essere allineata rispetto alle sue aspettative e scopri se ci sono nuove priorità per il tuo ruolo. Una volta rientrata, dimostra di essere ancora dedita alla tua carriera e di non aver perso di vista i tuoi obiettivi professionali.
2. Sii gentile con te stessa
Sentirti stanca, frustrata e insicura è perfettamente normale, come lo è chiedersi se sia giusto rientrare al lavoro o se - invece - non sia preferibile restare a casa.
Tuttavia, non lasciarti travolgere dalle emozioni, non trarre conclusioni affrettate e non essere dura con te stessa. Pensa che si tratta solo di una fase e che, con il passare del tempo e con il crescere del bambino, tutto migliorerà.
3. Ricorda il tuo “perché”
Prima ancora di diventare mamma, e di scegliere di avere figli, hai scelto il tuo lavoro. Qualunque sia il tuo grado professionale, ripensa al momento in cui hai accettato questo lavoro.
4. Resta focalizzata
Anche se la tentazione è forte, non trascorrere il tuo tempo scrivendo messaggi alla Baby-sitter, ai nonni o alle maestre del nido per assicurarti che tuo figlio stia bene: se avranno bisogno di te, ti contatteranno.
Focalizzati sui tuoi obiettivi professionali e concentrati sul lavoro. E, una volta a casa, lasciati alle spalle l’ufficio.
5. Costruisci relazioni solide con i colleghi
La maternità, nella maggior parte dei casi, ha un impatto sulla socialità: partecipare agli eventi aziendali può diventare ad esempio più difficile. Tuttavia, ora più che mai, vale la pena costruire solide relazioni con i colleghi.
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