Turni di notte? Ecco cosa sapere e come affrontarli al meglio

Scopri la normativa in fatto di turni di notte e le regole per affrontare al meglio il lavoro notturno, così da non compromettere l'equilibrio sonno-veglia.

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Il lavoro notturno, secondo la legge, è il lavoro svolto per almeno sette ore consecutive comprendenti l’intervallo tra le 00.00 e le 5.00.

 

Qual è l’orario notturno

Il lavoratore notturno è colui che lavora tra le 00.00 e le 5.00, per almeno sette ore: ad esempio dalle 00.00 alle 7.00 o dalle 23.00 alle 6.00.

Allo stesso modo, possono essere definiti tali i lavoratori che svolgono almeno tre ore del loro lavoro giornaliero in orario notturno e i lavoratori che - pur non operando regolarmente durante la notte - lo fanno periodicamente, secondo quanto stabilito dal CCNL di riferimento.

In assenza di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicabile, è considerato lavoratore notturno colui che svolge almeno 3 ore giornaliere di notte per 80 o più giorni l’anno (in caso di lavoro a tempo pieno).

 

Quanti turni di notte consecutivi si possono fare

La legge non parla esplicitamente di quanti turni di notte consecutivi si possono fare. Piuttosto, parla di riposo minimo: il lavoratore ha diritto ad almeno 11 ore consecutive di riposo tra un turno di lavoro e l'altro.

Una direttiva europea, recepita dall’Italia, stabilisce inoltre che l’orario di lavoro per i lavoratori notturni non può superare le 8 ore su 24.

 

Come evitare i turni di notte

Per il lavoratore, la prestazione di lavoro notturno è un obbligo (qualora la sua mansione e la sua azienda lo richiedano). Ci sono però categorie di lavoratori che sono esonerate dall’obbligo, come stabilito dalla legge:

  • le lavoratrici madri con figli minori di tre anni o, in alternativa, i lavoratori padri con figli conviventi minori di tre anni;
  • la lavoratrice o il lavoratore che risulti unico affidatario di un figlio convivente minore di dodici anni;
  • la lavoratrice o il lavoratore con a carico una persona con disabilità.

 

Inoltre, non può lavorare tra le 00.00 e le 6.00 la lavoratrice in stato di gravidanza fino al compimento dell’anno d’età del bambino.

Oltre a quanto stabilito dalla legge, è possibile parlare con le Risorse Umane e chiedere l’esonero dal lavoro notturno qualora il medico avesse accertato la cosiddetta “sindrome da turnismo”.

Disturbo del sonno riconosciuto dall’AIMS (Associazione Italiana Di Medicina Del Sonno), lo shift work sleep disorder si manifesta con gravi difficoltà ad addormentarsi, restare addormentati e dormire un tempo necessario, con conseguenze negative sulla qualità della vita.

 

Turno di notte come affrontarlo

Il lavoro notturno può essere una scelta, oppure un obbligo a cui è impossibile sottrarsi. In entrambi i casi, trovare un modo per affrontarlo al meglio può fare la differenza tra vivere in modo sano ed essere soggetti a rischi per la salute e la sicurezza durante il turno.

Alcune persone riescono a svolgere il loro lavoro durante la notte senza difficoltà, mentre altre devono affrontare la sfida della privazione del sonno e della sensazione di stanchezza. Questo fenomeno è dovuto al fatto che il corpo è guidato da un orologio biologico interno situato nel nucleo soprachiasmatico dell'ipotalamo.

Esso genera i cosiddetti "ritmi circadiani", che regolano i vari processi comportamentali e fisiologici dell'organismo, come la vigilanza, il sonno, il controllo della temperatura e la produzione di ormoni. Ogni ritmo circadiano ha una durata di 24 ore ed è notevolmente influenzato dai cicli naturali di luce e buio.

Lavorare di notte rappresenta una sfida per i ritmi naturali del corpo, poiché costringe l'organismo a rimanere vigile quando dovrebbe dormire e a dormire quando dovrebbe restare attivo.

La soluzione? Programma al meglio il sonno diurno: non tardare ad andare a letto, dormi almeno 7-9 ore, mangia e bevi qualcosa di leggero prima di coricarti, evita fumo e alcol, non fare sport prima di andare a letto e prepara la tua camera in modo che agevoli il sonno. Questo significa TV spenta, tapparelle abbassate, niente dispositivi elettronici come tablet o smartphone.

Ricorda poi che, quando il ritmo sonno-sveglia è sbilanciato, può esserlo anche il metabolismo (chi lavora di notte ha il 23% in più di diventare sovrappeso o obeso per via di una cattiva alimentazione e dell'interruzione dell'orologio biologico). Per evitare problemi mangia poco e spesso, scegli cibi facili da digerire (pane, riso, pasta, insalata, latticini, frutta e verdura) ed evita quelli difficili (fritti, piatti piccanti o elaborati), limita gli zuccheri e mantieniti idratato.

Prima del turno notturno, puoi valutare di riposare un po’: ricorda però di non superare i 20 - 45 minuti.

Infine, non esagerare con la caffeina, ed evita di bere caffè e bevande eccitanti nelle sei ore che precedono l’inizio del tuo riposo.

 

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