Il Documento Unico di Regolarità Contributiva, noto come DURC, è l’atto ufficiale che attesta la conformità delle imprese, delle PMI e dei lavoratori autonomi in merito a contributi e assicurazione.

È richiesto dalle aziende in varie situazioni, dalla stipula di contratti di servizio con enti pubblici e privati, fino alla possibilità di accedere a benefici offerti da enti e PA.

Senza il DURC si può lavorare, quindi? Nelle situazioni in cui è obbligatorio no: la sua assenza porta infatti alla sospensione del titolo abilitativo.

 

DURC: quando è obbligatorio

Il DURC viene richiesto dal 2005 per appalti pubblici, subappalti, lavori privati soggetti a concessione edilizia o DIA e per l'ottenimento dell'attestazione SOA. Le imprese possono quindi fare una sola richiesta di regolarità contributiva presso INPS, INAIL o Cassa Edile, anziché tre come in passato (uno per ciascun ente).

Dal 2009, l’obbligo di DURC è stato esteso a tutte le aziende che operano in regime di appalto o subappalto, indipendentemente dalla natura del lavoro, anche al di fuori del settore edilizio. Gli artigiani che lavorano in proprio senza dipendenti sono esclusi dall’obbligo ma, se richiesto, l'ente certificatore deve comunque emettere il certificato.

In particolare, il DURC è obbligatorio:

  • per tutti i contratti pubblici, compresi gli appalti e i subappalti, sia per lavori che per servizi e forniture;
  • nella gestione di servizi e attività pubbliche in base a convenzioni o concessioni;
  • per i lavori d’edilizia privata soggetti all'ottenimento del permesso di costruire o alla segnalazione di inizio attività;
  • per accedere ai benefici normativi e contributivi offerti da enti o amministrazioni pubbliche nazionali o internazionali diversi dall'INPS e dall'INAIL;
  • per ottenere l'attestazione SOA (Società di Attestazione Aziendali);
  • per iscriversi all'Albo dei fornitori;
  • per richiedere finanziamenti e sovvenzioni per investimenti previsti dalle normative comunitarie o da specifiche leggi;
  • per valutare i lavori pubblici per i quali il committente non è tenuto ad applicare il Codice e il Regolamento (ad esempio, lavori pubblici autogestiti e opere pubbliche di edilizia residenziale);
  • per attestare la qualificazione dei contraenti generali.

Nei contratti pubblici, il DURC è richiesto anche dall’appaltatore per verificare la dichiarazione sostitutiva relativa a specifici requisiti previsti dal Codice, per l'aggiudicazione del contratto e per la stipula dello stesso, e dalle imprese esecutrici per ottenere l'autorizzazione al subappalto e al cottimo, oltre che per depositare il contratto presso l'ente appaltante.

Inoltre, è obbligatorio per il pagamento dei SAL (Stato Avanzamento Lavori) o delle prestazioni relative a servizi e forniture, per ottenere certificati di collaudo, di regolare esecuzione e di verifica di conformità, per il pagamento del saldo finale, per richiedere concessioni per la realizzazione di opere pubbliche e per affidamenti con procedura negoziata.

 

Cosa contiene il DURC

Il DURC certifica la regolarità dei versamenti dovuti agli istituti previdenziali e alla Cassa Edile. Al suo interno contiene:

  • informazioni sulla denominazione o ragione sociale, la sede legale e l'unità operativa, nonché il codice fiscale del datore di lavoro;
  • lo stato di iscrizione presso gli istituti previdenziali e, se applicabile, presso le Casse Edili;
  • una dichiarazione che attesta la regolarità contributiva o specifica eventuali irregolarità, indicandone la causa;
  • la data in cui è stata effettuata la verifica della regolarità contributiva;
  • la data in cui il documento è stato rilasciato;
  • il nome del responsabile del procedimento.

 

Come ottenere il DURC

Dall’1° gennaio 2015, la validità del DURC emesso per i lavori edili è passata da 90 a 120 giorni.

Come richiedere il DURC online? Bisogna utilizzare la funzione “Durc On Line” disponibile sul sito dell’INPS, dell’INAIL o della Cassa Edile, indicando il codice fiscale del soggetto da verificare e l’indirizzo PEC a cui ricevere gli aggiornamenti in merito alla richiesta (il tempo di risposta è di massimo 30 giorni).

Nel caso in cui non sia possibile confermare la regolarità contributiva in tempo reale, INPS, INAIL e le Casse Edili inviano tramite PEC un avviso diretto all'interessato o a chi ne è stato delegato, indicando le cause di irregolarità rilevate, richiedendo la regolarizzazione e fornendo l'opportunità di presentare tutti i documenti necessari per garantire l'esito positivo della verifica. L'interessato ha 15 giorni dalla notifica per regolarizzare la sua situazione e/o fornire i documenti richiesti.