Nel mondo del lavoro e del networking, avere una presentazione personale pronta, sintetica ed efficace può fare la differenza. Che si tratti di un colloquio, un career day o un evento informale, saper descrivere chi sei e cosa sai fare in meno di un minuto è una competenza strategica. È qui che entra in gioco l’Elevator Pitch: una tecnica utile per lasciare il segno con il tuo interlocutore in pochi secondi.
In questo approfondimento scoprirai cos’è un Elevator Pitch, come strutturarlo, quali errori evitare e soprattutto alcuni esempi pratici per adattarlo al tuo profilo professionale.
Elevator Pitch: cos'è e a cosa serve
L’espressione “Elevator Pitch” nasce negli Stati Uniti e può essere tradotta come “discorso da ascensore”. L’idea è semplice: immagina di salire in ascensore con una persona importante per la tua carriera (un recruiter, un manager, un investitore). Hai solo 30-60 secondi per convincerla che il tuo profilo vale la pena di essere approfondito. Cosa diresti? Un Elevator Pitch è quindi una presentazione breve e incisiva della tua identità professionale, pensata per:
- catturare l’interesse dell’interlocutore;
- comunicare i tuoi punti di forza;
- indirizzare la conversazione verso un incontro successivo.
Quando e perché usare un Elevator Pitch
L’Elevator Pitch può tornare utile in numerose situazioni, soprattutto per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Ecco alcuni contesti in cui utilizzarlo:
- Colloqui di lavoro: per rispondere con sicurezza alla domanda “Mi parli di lei”;
- eventi di networking o Career Day: per presentarti a un recruiter in pochi secondi;
- lettere di presentazione: per adattare la tua introduzione al testo scritto;
- video di autopresentazione: per piattaforme come LinkedIn o candidature online.
In tutti questi casi, l’obiettivo è lasciare un’impressione memorabile, chiara e coerente con il tuo profilo di business.
Come costruire un Elevator Pitch efficace
Costruire un buon Elevator Pitch personale non significa memorizzare un copione, ma conoscere bene la propria storia professionale e saperla raccontare in modo sintetico e convincente. Un pitch efficace risponde a quattro domande chiave.
1. Chi sei?
Inizia presentandoti con nome, ruolo o ambito di studi/lavoro.
“Mi chiamo Luca, sono un neolaureato in Ingegneria Gestionale appassionato di innovazione e processi aziendali.”
2. Cosa fai o cosa cerchi?
Spiega in modo semplice cosa sai fare o cosa stai cercando.
“Ho appena concluso un tirocinio in ambito logistica e cerco una realtà dove crescere nel project management.”
3. Qual è il tuo punto di forza?
Condividi una competenza distintiva o un risultato significativo.
“Durante il tirocinio ho gestito un progetto di ottimizzazione dei tempi di consegna, riducendoli del 15%.”
4. Cosa vuoi ottenere?
Chiudi con una proposta o una call to action implicita.
“Mi piacerebbe lavorare in un contesto dinamico dove poter continuare a migliorare i processi produttivi.”
Elevator Pitch: esempi pratici per profili diversi
Creare il proprio Elevator Pitch richiede un minimo di adattamento in base al contesto e al destinatario. Ecco alcuni esempi di Elevator Pitch, ispirati a situazioni reali:
Esempio per neolaureato
“Ciao, sono Giulia, neolaureata in Psicologia del Lavoro. Durante l’università ho approfondito i temi di selezione e sviluppo HR e ho svolto uno stage in un’agenzia per il lavoro. Cerco un’opportunità in ambito recruiting per mettere in pratica quanto appreso e contribuire alla crescita delle persone in azienda.”
Esempio per giovane professionista
“Sono Matteo, ho 28 anni e lavoro da tre anni come graphic designer freelance. Mi occupo principalmente di branding per startup e PMI. Il mio punto di forza è la capacità di trasformare l’identità di un’azienda in un visual storytelling efficace. Sto cercando un’opportunità in agenzia per crescere in un team strutturato.”
Esempio per chi cerca lavoro all’estero
“Mi chiamo Alessia, sono una traduttrice specializzata in testi tecnici e ho lavorato per clienti internazionali nel settore ingegneristico. Parlo fluentemente inglese e francese, e sto cercando un impiego stabile all’estero dove mettere a frutto le mie competenze linguistiche e interculturali.”
Quanto deve durare un Elevator Pitch?
La durata ideale di un Elevator Pitch è tra i 30 e i 60 secondi. Superato questo tempo, si rischia infatti di perdere l’attenzione dell’ascoltatore. Per questo è fondamentale fare esercizio: scrivere il pitch, provarlo ad alta voce, cronometrarlo e modificarlo finché non suona naturale e fluido.
Errori da evitare quando crei il tuo pitch
- Essere troppo generici: “Cerco un lavoro” è troppo vago. Specifica ambito e ruolo;
- parlare solo di sé: collega le tue competenze alle esigenze dell’azienda;
- recitare a memoria: il pitch dev’essere naturale e spontaneo;
- usare linguaggio tecnico: opta per parole semplici e comprensibili a tutti;
- non avere un obiettivo: ogni pitch deve avere uno scopo chiaro (ottenere un colloquio, un contatto, un confronto).
In conclusione, un Elevator Pitch efficace è uno strumento prezioso per ogni giovane che entra nel mondo del lavoro. Ti aiuta a chiarire il tuo valore, a comunicare con sicurezza e a distinguerti in pochi secondi. Ricorda che ogni pitch deve essere personalizzato, sincero e coerente con il contesto in cui lo usi.
Allenati a scriverlo, a modificarlo in base al tuo percorso e a raccontarlo con autenticità. Le parole giuste, dette nel momento giusto, possono aprire grandi opportunità.
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