Quando visionano i curricula, i responsabili delle Risorse Umane si soffermano principalmente su un aspetto: le esperienze professionali. Vogliono sapere se il candidato ha già ricoperto un ruolo simile, per quanto tempo e per quale settore. Considerando che i Recruiters generalmente dedicano ad ogni CV non più di un minuto, è dunque necessario prestare molta attenzione alle esperienze professionali da aggiungere al Curriculum.
Ecco come inserire le esperienze lavorative in modo efficace quando si compila un CV (Curriculum Vitae Europass e altri formati).
Esperienze lavorative nel CV: come inserirle
La sezione dedicata alle esperienze lavorative è la parte del Curriculum in cui puoi “venderti”: assicurati di curarla nei dettagli, a cominciare dalla formattazione e fino alla scelta delle parole. Se un Recruiter ha una rosa di candidati tra cui scegliere, infatti, è proprio alle esperienze professionali che farà riferimento.
Un buon CV deve raccontare la tua storia: deve dire chi sei, qual è il tuo Background e perché sei il candidato ideale per quella posizione lavorativa. Ai responsabili delle Risorse Umane serve infatti conoscere le tue esperienze lavorative, le tue responsabilità ricoperte e i successi che hai ottenuto. Ricordati comunque di non dilungarti troppo: la lunghezza ideale per un CV è di una pagina.
Quando elenchi le tue esperienze lavorative, segui un ordine cronologico inverso e assicurati di inserire per ogni esperienza:
- posizione ricoperta;
- nome dell’azienda e località;
- periodo in cui hai ricoperto la posizione;
- responsabilità e risultati raggiunti.
La posizione ricoperta è la prima cosa che il Recruiter analizzerà: utilizza un Job Title appropriato, eventualmente copiandolo da quello che hai letto nell’annuncio di lavoro per il quale ti stai candidando (se hai già rivestito quel ruolo in passato).
Se l’azienda ha un nome noto, non hai bisogno di descriverla. In caso contrario, scrivi 1-2 righe per raccontarla. Mentre il periodo in cui hai ricoperto la posizione, inseriscilo nel formato “giorno/mese/anno”.
Infine, ricorda che i risultati hanno la precedenza sulle responsabilità: dai loro priorità e descrivili in modo accurato (es. raggiunti e superati gli obiettivi di vendita mensili per cinque mesi consecutivi). Se questo non è possibile a causa della natura del lavoro o del livello di responsabilità ricoperto (es. Entry Level) puoi limitarti ad elencare le responsabilità e le attività lavorative che svolgi ogni giorno. Non superare i sei punti e limitati a inserire le 3-5 esperienze lavorative più significative, eliminando le più vecchie e le meno rilevanti.
Esperienze professionali: le risposte ai dubbi più frequenti
Nell’inserimento delle esperienze professionali, potrebbe sorgere qualche perplessità. Ad esempio, potresti chiederti se inserire o meno un’esperienza di Stage. Se ti stai candidando per una posizione Senior, evita di indicare Stage e tirocini; se sei un laureato alle prime esperienze, gli Stage possono al contrario fare la differenza.
Cosa fare, invece, se hai poca esperienza? Se sei agli inizi della tua carriera lavorativa, concentrati sulle Soft Skills piuttosto che sui lavori passati. Se sei un neolaureato, del resto, il Recruiter non si aspetterà dal tuo Curriculum una pagina densa di esperienze professionali. Se hai effettuato un lavoro estivo, inseriscilo anche se non è pertinente con il ruolo per cui ti stai candidando. Allo stesso modo, puoi elencare i progetti universitari che hai portato a termine e i tuoi progetti personali (es. i video postati su YouTube, la codifica di un’applicazione).
Infine, se c’è un Gap nelle tue esperienze professionali, descrivi in 1-2 righe a che cosa è dovuto: un buco di diversi mesi è negativo solo se non viene motivato.
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