Corso di primo soccorso aziendale: gli obblighi della formazione

In Italia la figura dell’addetto al primo soccorso è disciplinata dalla Legge 81/08 (il cosiddetto “Testo Unico sulla Sicurezza”). Il datore di lavoro è obbligato a organizzare la squadra di emergenza, sulla base delle dimensioni e della tipologia di azienda, dopo aver consultato il medico competente (ove nominato).

I provvedimenti in materia di primo soccorso e di assistenza medica d’emergenza, come stabilito dal Testo Unico sulla Sicurezza, devono tenere conto anche di eventuali persone esterne presenti sul luogo di lavoro, oltre a disciplinare anche i rapporti con fornitori terzi di servizi (ad esempio, per il trasporto dei feriti in ospedale).

Ma per chi è obbligatorio il corso di primo soccorso? E che cosa succede se il lavoratore rifiuta la nomina di addetto al primo soccorso?

 

Quando è obbligatorio il corso di primo soccorso?

Se in azienda vi sono altre persone, a esclusione del datore di lavoro, il corso di primo soccorso è obbligatorio per l’addetto (o gli addetti) al primo soccorso. L’addetto al primo soccorso è infatti una figura prevista dalla Legge: il datore di lavoro che non organizza corsi sulla sicurezza è punibile con l'arresto o con un’ammenda. Qualora l’azienda lavori su turni, ogni turno deve garantire la presenza di un addetto alla sicurezza designato.

Il numero di addetti al primo soccorso non è stabilito dal Testo Unico, che si limita a dividere le aziende in tre gruppi (a seconda della percentuale di rischio connessa all’attività): a stabilire quanti addetti nominare è il datore di lavoro, sulla base dell’attività aziendale, del numero di reparti, di aree e di edifici che controlla.

 

Corsi di primo soccorso: quanto durano?

La durata dei corsi di primo soccorso, che rientrano tra i corsi di formazione obbligatori dell’azienda, dipende dal gruppo a cui l’impresa appartiene:

  • 16 ore per le aziende di Gruppo A;
  • 12 ore per le aziende di Gruppo B e C.

I corsi di aggiornamento, da tenersi ogni tre anni, durano invece 6 ore per le aziende del Gruppo A e 4 ore per le aziende del Gruppo B e C.

L’appartenenza a un gruppo piuttosto che a un altro è legata al codice di tariffa INAIL, da cui deriva il codice di inabilità.

Rientrano nel Gruppo A:

  • le aziende soggette all’obbligo di dichiarazione o notifica (articolo 2 del Decreto-legge 334/1999);
  • le centrali termoelettriche;
  • le aziende e i laboratori del settore nucleare;
  • le aziende che svolgono attività sotterranee;
  • le imprese che svolgono attività estrattiva e/o mineraria;
  • le fabbriche di esplosivi, polvere e munizioni.

Se non rientranti nel Gruppo A, le aziende appartengono al Gruppo B (quando hanno tre o più lavoratori) oppure al Gruppo C (quando hanno meno di tre lavoratori).

 

Cosa succede se il lavoratore rifiuta la nomina di addetto al primo soccorso?

Il lavoratore non può rifiutare la nomina di addetto al primo soccorso. Il datore di lavoro, per individuare i lavoratori più adatti a rivestire questo ruolo, può consultarsi anche con il medico competente. La nomina deve infatti considerare le capacità del lavoratore e le sue condizioni di salute (competenze in ambito sanitario e attività di volontariato possono costituire un plus).

Il lavoratore che riceve la nomina è per Legge obbligato ad accettarla, salvo la presenza di giustificati motivi.

Chi è esonerato dal corso di primo soccorso?

In linea generale, l’addetto al primo soccorso è sempre soggetto all’obbligo di formazione e aggiornamento. L’unica eccezione è rappresentata dagli addetti con qualifica di “volontari del soccorso”, a seguito della partecipazione a corsi organizzati dalla Croce Rossa o da soggetti collegati al SSN 118. Tali corsi devono però essere stati seguiti nei tre anni precedenti e la frequenza deve essere documentata.

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