Secondo il Global Gender Gap Report 2023 del World Economic Forum (WEF), l’Italia è al 79esimo posto su 146 per parità di genere nel mondo del lavoro.
Guardando alla sola categoria “Partecipazione economica e opportunità per le donne”, la situazione addirittura peggiore: il nostro Paese è al 104esimo posto, ben lontano dalla maggior parte degli altri Stati dell’Eurozona. A confermare il quadro sono anche le statistiche di Eurostat, secondo cui l’Italia è terzultima in Europa per numero di donne occupate.
Ma cos’è di preciso il Gender Gap? Quando si parla di Pay Gap, e cosa si può fare in azienda per arginare i due fenomeni?
Cosa sono il Gender Gap e il Gender Pay Gap
Il termine "Gender Gap" si riferisce alla differenza sistematica nelle opportunità, nei diritti, nelle retribuzioni e nelle rappresentazioni tra uomini e donne in diversi ambiti della società: occupazione, istruzione, partecipazione politica.
Nel contesto lavorativo, ad esempio, il Gender Pay Gap (Gender Gap salariale) indica la differenza di retribuzione tra uomini e donne per lo stesso tipo di lavoro o per lavori equivalenti.
Le ragioni di questa disparità possono includere discriminazioni di genere, stereotipi culturali, mancanza di accesso all'istruzione e opportunità di carriera, oltre a molti altri fattori complessi.
Come lo si calcola? Basandosi sugli stipendi pagati ai dipendenti prima della detrazione delle imposte sul reddito e dei contributi previdenziali (nei calcoli vengono prese in considerazione solo le aziende con 10 o più dipendenti). Nel 2021 il divario retributivo medio di genere nell’UE era del 12,7%: in Italia, la percentuale rilevata ammontava al 5%.
In tutto il mondo, da decenni, il Gender Gap è oggetto di dibattito e azioni, con sforzi per ridurre le disuguaglianze di genere e promuovere l'uguaglianza tra uomini e donne.
Organizzazioni, governi e attivisti lavorano per affrontare le cause del Gender Gap e promuovere un trattamento equo e paritario per tutte le persone, indipendentemente dal genere. La strada da fare però è ancora lunga. Ecco perché, il comportamento di ciascuna azienda, è importante.
Come misurare il Gender Gap in azienda
Esistono diversi strumenti e processi che consentono di analizzare l'impegno delle aziende in tema di parità di genere. Tra le certificazioni più prestigiose c’è quella dell’Italian Winning Women Institute, che ha già certificato aziende come Allianz Partners, Cameo, Humana, Biogen, Sanofi e tante altre.
Essa utilizza il Modello Dinamico Gender Rating, e tiene conto di quattro indicatori:
- opportunità di crescita per le donne: quante donne sono impiegate in azienda e in quali ruoli;
- equità salariale: qual è la differenza di retribuzione tra uomini e donne, a parità di anzianità e ruolo;
- politiche per la diversità di genere: quanti e quali programmi e interventi l’azienda ha messo in atto per promuovere la presenza delle donne e per favorire una cultura più inclusiva;
- politica genitoriale: quali azioni l'azienda ha intrapreso per facilitare la flessibilità e l'equilibrio tra lavoro e vita privata.
Come arginare il Gender Gap in azienda
I datori di lavoro possono migliorare la disuguaglianza di genere utilizzando diverse strategie.
Creazione di una cultura inclusiva
Le aziende dovrebbero dare priorità alla creazione di una cultura lavorativa diversificata e inclusiva, che valorizzi e rispetti gli individui indipendentemente dal genere. Ciò include la creazione di un ambiente di lavoro in cui tutti si sentano inclusi, possano contribuire con le proprie idee e abbiano pari accesso alle opportunità di carriera.
Parità di retribuzione e benefits
Lo svolgimento di controlli salariali regolari può aiutare a identificare e affrontare il Gender Pay Gap all’interno dell’organizzazione. Uomini e donne, a parità di ruolo e anzianità, dovrebbero percepire lo stesso stipendio e aver accesso ai medesimi benefits e agli stessi programmi di formazione.
Politiche di lavoro flessibile
I datori di lavoro dovrebbero creare politiche a sostegno delle esigenze dei dipendenti, per favorire un sano equilibrio tra lavoro e vita privata. Pratiche di lavoro flessibili come il lavoro a distanza o il lavoro ibrido, e orari flessibili, possono aiutare a colmare il divario di genere, soprattutto per i dipendenti e le dipendenti che hanno difficoltà a conciliare lavoro e responsabilità familiari.
Congedi parentali e misure di sostegno all'infanzia
Fornire congedi parentali adeguati a madri e padri è fondamentale per garantire l’uguaglianza di genere. L’offerta di servizi di assistenza all’infanzia o sovvenzionati dall’azienda per lavoratrici e lavoratori può essere un aiuto concreto per i genitori.
Programmi di leadership e mentoring
Per incoraggiare un maggiore numero di dipendenti donne a candidarsi per posizioni manageriali, le aziende possono creare programmi di tutoraggio che mettano in contatto le donne con leader senior. Le iniziative di sviluppo della leadership specificamente rivolte alle dipendenti aiutano infatti a sviluppare le competenze e la fiducia necessarie per il progresso.
Abbattimento di pregiudizi e discriminazioni
I datori di lavoro dovrebbero attuare misure per identificare e affrontare i pregiudizi di genere inconsci sul posto di lavoro, attraverso programmi di formazione, processi di assunzione anonimi e la creazione di chiare linee guida contro la discriminazione e le molestie.
La certificazione per la parità di genere
Sono previsti incentivi per le aziende che ottengono la Certificazione per la parità di genere (UNI/PdR 125:2022), sono sgravi fiscali e agevolazioni, ma le imprese che dimostrano un reale impegno in questo senso beneficiano anche di una migliore reputazione, hanno maggiore attrattiva nei confronti di talenti e stakeholder. A dimostrare che una società più equa e più giusta è un vantaggio per tutti e tutte.
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