Welfare aziendale:
cos'è e come funziona

La parola “Welfare” è spesso adoperata non solo in politica ma anche in relazione al mondo del lavoro. Ma che cosa si intende per “Welfare aziendale”? Con questo termine si vanno a raggruppare tutte le iniziative che il datore di lavoro mette in atto per migliorare la qualità della vita dei dipendenti.

Un’azienda, infatti, può scegliere di integrare la busta paga dei lavoratori con premi in denaro o in natura (i cosiddetti “fringe benefits”). Esempi di Welfare aziendale sono: l’asilo nido gratuito riservato ai lavoratori dell’azienda, le agevolazioni sanitarie, un sostegno economico all’istruzione dei figli, finanziamenti agevolati e così via.

Come funziona il Welfare aziendale?

I servizi di Welfare possono essere erogati al di fuori della retribuzione (“on top”), oppure essere integrati in busta paga. Si tratta di servizi obbligatori? Non sempre. I CCNL che impongono alle imprese di adottare un piano Welfare sono i seguenti:

• Metalmeccanici Industria;
• Case di Cura, Servizi Assistenziali e Socio Sanitari;
• Orafi, Argentieri e Gioiellieri;
• Pubblici esercizi;
• Ristorazione collettiva e commerciale;
• Telecomunicazioni;
• Turismo

Sono però sempre di più le aziende che scelgono di offrire ai propri dipendenti benefits di diverso tipo.

Come scegliere quali servizi Welfare offrire?

È fondamentale partire da un’analisi dei bisogni dei propri dipendenti e dei servizi che più soddisfano le loro esigenze (è possibile condurre un sondaggio interno all’azienda oppure chiedere l’aiuto di un sindacato).

Una volta stabiliti i servizi da offrire, il datore di lavoro li comunica ai dipendenti tramite posta elettronica.

Molte aziende hanno adottato piattaforme web che mettono a disposizione del dipendente un budget fisso per la gestione dei benefits. Il lavoratore, tramite esse, può spendere il budget individuale acquistando o utilizzando i servizi disponibili sul sito internet.

Accanto al piano Welfare, diverse aziende prevedono il cosiddetto Premio di Risultato, ovvero una retribuzione aggiuntiva per i dipendenti che raggiungono specifici obiettivi di fatturato e produttività.

Se il lavoratore accetta l’inserimento in busta paga, il Premio di Risultato viene tassato al 10% fino ai 3.000 € lordi l’anno (ma è necessario che il reddito sia inferiore ad 80.000 €). In alternativa, può chiedere che venga convertito in Welfare.

Quali sono i servizi Welfare più offerti dalle aziende?

Di seguito ti riportiamo i principali servizi di Welfare attivati dalle aziende per i propri dipendenti:

• i sostegni alla maternità: nidi interni, contributi per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia;
• l’assistenza alla salute: check-up gratuiti, sostegno all’assistenza domiciliare per familiari anziani o disabili;
• i sostegni alla mobilità: navette gratuite, pagamento dei mezzi di trasporto.

Anche le attività di team building possono diventare strumenti di Welfare aziendale. Ci sono imprese che organizzano viaggi durante i fine settimana o attività ricreative per rafforzare lo spirito di squadra tra i dipendenti. Questi premi non incrementano i compensi dei lavoratori ma regalano loro distrazioni e divertimenti a beneficio della produttività aziendale.

I vantaggi del Welfare

Adottare un piano Welfare porta all’impresa numerosi vantaggi. Innanzitutto, il dipendente che usufruisce di tali servizi è un lavoratore soddisfatto, con un maggior potere d’acquisto e un più forte attaccamento all’azienda.

L’assenteismo diminuisce, la produttività aumenta, e l’immagine aziendale migliora.

Per un’impresa, inoltre, le spese di Welfare sono deducibili al 100% senza alcun tetto massimo (quando si parla di Premi di Risultato convertiti in Welfare o di piani Welfare previsti dal CCNL).

La previdenza complementare deve però restare al di sotto dei 5.164 €; mentre l’assistenza sanitaria integrativa al di sotto dei 3.615 €, quando si sceglie di usufruirne al posto di ricevere in busta paga il Premio di Risultato. Per i fringe benefits la soglia di esenzione fiscale è infine fissata a 258,23 €.