Dimissioni volontarie: cosa sono, come darle ed esempio pratico

Dimissioni volontarie: cosa sono, chi può darle, come si danno e altre informazioni utili. Scopri cosa devono sapere i lavoratori in fatto di dimissione volontaria.
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Le dimissioni volontarie rappresentano la scelta del lavoratore di interrompere il rapporto di lavoro in modo spontaneo e non forzato. Che si tratti di iniziare un nuovo percorso professionale o di prendersi una pausa, è fondamentale conoscere come dare le dimissioni volontarie correttamente, rispettando la normativa e i tempi di preavviso.

In questa guida scoprirai cosa bisogna fare per dare le dimissioni volontarie, come funziona la procedura di dimissioni online, cosa succede dopo e cosa spetta al lavoratore.

 

Come dare le dimissioni volontarie: la procedura in breve

Come fare per dare le dimissioni volontarie? La procedura prevede diversi passaggi obbligatori:

  1. accedi al portale del Ministero del Lavoro (sezione Dimissioni Volontarie > Procedura);
  2. entra con le tue credenziali digitali: SPID, CIE o CNS;
  3. compila il modulo online indicando i dati richiesti (datore di lavoro, data decorrenza dimissioni, eventuali motivazioni);
  4. invia il modulo: verrà trasmesso automaticamente all'azienda e all'Ispettorato territoriale del lavoro (ITL).

È possibile farsi assistere da patronati, organizzazioni sindacali o consulenti del lavoro, soprattutto in caso di dubbi. Per approfondire: puoi consultare anche la guida ufficiale sul Portale del Ministero del Lavoro dedicato alle dimissioni volontarie, dove trovi tutti i dettagli aggiornati sulla procedura online.

 

Cosa sono le dimissioni volontarie

Rappresentano l’atto con cui un lavoratore decide di terminare unilateralmente il proprio rapporto di lavoro. A differenza del licenziamento, sono sempre una scelta personale e non richiedono la presenza di motivazioni specifiche.

Dal 2016, grazie al Jobs Act, la procedura è diventata interamente online per contrastare fenomeni di dimissioni "in bianco" e garantire maggiore tutela.

 

Quanto tempo di preavviso per dimissioni volontarie?

Una delle domande più frequenti è: quanti giorni prima si devono dare le dimissioni? Il preavviso varia a seconda del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL), del livello di inquadramento e dell’anzianità di servizio. In genere, il preavviso per le dimissioni volontarie va da 15 giorni a 3 mesi.

Se non si rispetta il termine, il datore di lavoro può trattenere una somma a titolo di indennità per mancato preavviso.

 

Esempio pratico: data decorrenza dimissioni

Quando si compila il modulo online, bisogna indicare la data decorrenza dimissioni.

Esempio pratico:

  • Data invio modulo: 1° settembre;
  • Preavviso previsto dal CCNL: 30 giorni;
  • Data decorrenza indicata: 1° ottobre.

La decorrenza segna ufficialmente la fine del rapporto di lavoro, se rispettato il periodo di preavviso.

 

Motivi comuni per dare le dimissioni volontarie

Le ragioni per cui un lavoratore può decidere di dare le dimissioni volontarie sono molteplici e spesso personali. Tra le più frequenti troviamo:

  • una nuova opportunità di lavoro, magari con migliori condizioni economiche o un ruolo più in linea con le proprie ambizioni;
  • desiderio di cambiare vita o settore, per motivi di crescita personale o ricerca di un ambiente più stimolante;
  • motivi familiari o personali, come trasferimenti, necessità di assistenza a un familiare o esigenze legate al benessere psicofisico;
  • insoddisfazione sul posto di lavoro, dovuta a carenza di crescita, problemi relazionali o scarso equilibrio vita-lavoro.

Conoscere e chiarire i propri motivi è utile anche per spiegare la decisione al datore di lavoro in modo trasparente e professionale.

 

Dimissioni per giusta causa

Le dimissioni per giusta causa si verificano quando il lavoratore interrompe il rapporto di lavoro per gravi motivi imputabili al datore di lavoro (ad esempio mancato pagamento dello stipendio, molestie, demansionamento).

In questo caso, non è richiesto il preavviso e il lavoratore può presentare denuncia all'ispettorato del lavoro per tutelare i propri diritti.

 

Cosa succede dopo le dimissioni volontarie

Molti si chiedono: cosa fare dopo aver dato le dimissioni volontarie? Ecco alcuni aspetti importanti da considerare:

  • TFR dopo dimissioni volontarie privato: il Trattamento di Fine Rapporto deve essere corrisposto entro i tempi previsti dal contratto o dagli accordi aziendali;
  • Indennità di disoccupazione (NASpI): in caso di dimissioni volontarie, di norma non si ha diritto alla NASpI, salvo casi di giusta causa o dimissioni durante il periodo protetto di maternità;
  • ritiro dimissioni volontarie: entro 7 giorni dall’invio online, è possibile revocare le dimissioni.

 

Modelli e documentazione

Oltre al modulo online, molti lavoratori cercano un modello di dimissioni volontarie o un modulo dimissioni volontarie PDF per prepararsi al momento delle dimissioni vere e proprie.

Sebbene la procedura ufficiale sia digitale, avere un modello di lettera di dimissioni volontarie da consegnare o inviare al proprio responsabile resta una buona prassi per comunicare con trasparenza la propria decisione.

 

Esempio di modello di lettera di dimissioni volontarie

Oggetto: Dimissioni volontarie

[Luogo], [Data]

Alla cortese attenzione di
[Nome del Responsabile]
[Nome dell’Azienda]
[Indirizzo dell’Azienda]

Con la presente, comunico la mia decisione di rassegnare le dimissioni volontarie dal mio incarico di [ruolo/posizione ricoperta] presso [nome azienda], nel rispetto del periodo di preavviso previsto dal [CCNL di riferimento o contratto individuale].

La data di decorrenza delle dimissioni sarà [indicare la data prevista di cessazione del rapporto], tenendo conto dei termini stabiliti.

Colgo l’occasione per ringraziare l’azienda e i colleghi per il percorso svolto insieme e per le opportunità di crescita professionale che mi sono state offerte.

Resto a disposizione per collaborare nel periodo di transizione e per garantire il passaggio di consegne.

Cordiali saluti,

[Nome e Cognome]
[Firma, se in formato cartaceo]

 

Come comunicare le dimissioni in modo professionale

Una volta presa la decisione di dare le dimissioni, è importante comunicarlo con rispetto e chiarezza. Ecco alcuni consigli pratici:

  • organizza un incontro di persona, se possibile: un colloquio diretto è sempre la scelta migliore per spiegare le ragioni in modo trasparente;
  • mantieni un tono positivo e costruttivo, evitando critiche dirette verso colleghi o l'azienda;
  • prepara anche una comunicazione scritta (e-mail o lettera) da consegnare subito dopo il colloquio;
  • ringrazia per le opportunità ricevute: questo aiuta a mantenere un buon rapporto e lascia una buona impressione;
  • se non è possibile un incontro diretto, utilizza un'e-mail chiara e professionale, indicando la data di decorrenza e rispettando le modalità di preavviso.

 

Cosa ti spetta dopo le dimissioni volontarie

Dopo le dimissioni, al lavoratore spettano:

  • TFR (Trattamento di Fine Rapporto);
  • eventuali ferie e permessi maturati ma non goduti, monetizzati in busta paga;
  • ultima retribuzione, inclusi eventuali bonus o ratei di mensilità aggiuntive.

In conclusione, sapere come dare le dimissioni volontarie nel modo corretto è fondamentale per tutelare i propri diritti e gestire al meglio il passaggio verso nuove esperienze professionali.

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