Contratto di apprendistato professionalizzante: come funziona?
Il contratto di apprendistato professionalizzante, noto anche come contratto professionalizzante, di mestiere o di II livello, è una tipologia di apprendistato che prevede una forma contrattuale a tempo indeterminato pensata per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani. Si rivolge a candidati tra i 18 e i 29 anni (o 17 anni con qualifica) e consente alle aziende di formare risorse interne con benefici contributivi e fiscali.
In questa guida scopriamo come funziona, quali sono le regole per le aziende, lo stipendio dell’apprendista e tutti i vantaggi per le imprese.
 
Apprendistato professionalizzante: cos’è, come funziona e durata
L’apprendistato professionalizzante è un contratto lavorativo che prevede una formazione specifica dell’apprendista, svolta sotto la responsabilità del datore di lavoro o di un Tutor e finalizzata ad acquisire competenze in uno specifico ambito professionale.
 
Durata e periodo di prova
I contratti di apprendistato professionalizzanti possono inoltre prevedere un periodo di prova che non deve superare i 3 mesi.
L'apprendistato professionalizzante ha una durata minima di 6 mesi e una durata massima di 3 anni, che può estendersi a 5 anni se la formazione è di tipo artigianale.
Terminato il periodo di apprendistato professionalizzante, il giovane viene inserito in azienda con assunzione a tempo indeterminato.
 
Qual è la differenza rispetto agli altri contratti di apprendistato?
L’apprendistato di secondo livello è una delle tre tipologie di contratto di apprendistato previste dall’ordinamento italiano. Si distingue dagli altri due (apprendistato per la qualifica e il diploma professionale e apprendistato di alta formazione e ricerca) per finalità, destinatari, durata e modalità formative.
Di seguito una sintesi delle differenze:
| Tipologia apprendistato | Età destinatari | Finalità principali | Dove si svolge la formazione | Titolo di studio richiesto | 
| Per la qualifica e il diploma (I livello) | 15 – 25 anni | Ottenere un titolo scolastico o formativo | Scuola + azienda | Non richiesto | 
| Professionalizzante (II livello) | 18 – 29 anni (o 17 con qualifica) | Inserimento lavorativo + formazione tecnica | Prevalentemente in azienda | Qualifica professionale utile | 
| Alta formazione e ricerca (III livello) | 18 – 29 anni | Conseguimento laurea, master o attività di ricerca | Università + azienda | Diploma scuola superiore/università | 
 
Come funziona la formazione nel contratto professionalizzante?
La formazione è l’elemento centrale del contratto di apprendistato professionalizzante e rappresenta il principale strumento attraverso cui il giovane lavoratore acquisisce competenze tecnico-professionali coerenti con il ruolo per cui è stato assunto.
Il datore di lavoro è tenuto a garantire all’apprendista un percorso formativo individuale, strutturato in base agli obiettivi professionali del contratto e definito nel Piano Formativo Individuale (PFI). Questo piano, che accompagna il contratto fin dall’inizio, stabilisce le attività formative, i tempi, le modalità di erogazione e le competenze da raggiungere.
 
Formazione interna ed esterna all’azienda
La formazione può essere:
- Interna, svolta direttamente in azienda sotto la guida di un tutor aziendale designato;
- Esterna, presso enti accreditati o centri di formazione, secondo quanto previsto dalla normativa regionale.
In genere, le ore di formazione variano da 80 a 120 ore all’anno, ma i requisiti possono cambiare a seconda della qualifica da conseguire, della regione e del CCNL applicato.
 
Tutor aziendale: un ruolo chiave
Ogni apprendista deve avere un tutor o referente interno, che svolge una funzione di supporto, guida e monitoraggio del percorso formativo. Il tutor è spesso una figura senior con esperienza nella mansione oggetto dell’apprendistato, e ha il compito di:
- valutare i progressi dell’apprendista;
- collaborare alla definizione e aggiornamento del piano formativo;
- garantire che il percorso sia coerente con gli obiettivi professionali previsti dal contratto.
 
Obiettivi della formazione
L’obiettivo della formazione è duplice:
- sviluppare competenze tecnico-operative specifiche del ruolo (es. contabilità, logistica, informatica);
- favorire competenze trasversali, come la capacità di lavorare in team, comunicazione efficace, problem solving e rispetto delle procedure aziendali.
Alla fine del percorso, l’apprendista avrà acquisito una qualificazione professionale spendibile nel mercato del lavoro, utile anche in caso di successivo inquadramento con contratto a tempo indeterminato.
 
Apprendistato di 2° livello e vantaggi per le aziende
Per le aziende, stipulare questo tipo di contratto offre inoltre anche vantaggi economici: è infatti prevista un’aliquota agevolata che varia negli anni e a seconda se si abbiano più o meno di 9 dipendenti. Le agevolazioni sui contributi INPS in alcune regioni arrivano ad essere anche del 100%. Le aziende possono inoltre usufruire di incentivi e fondi per la formazione degli apprendisti.
 
Apprendistato professionalizzante e retribuzione
L’apprendista può essere inquadrato con il CCNL Commercio o Artigiani inferiore di massimo due livelli rispetto alla categoria spettante.
Per un contratto di apprendistato professionalizzante lo stipendio all’inizio è pari:
- al 60% della retribuzione prevista per il livello nel quale si viene assunti, con un aumento progressivo sino al 100% nel corso degli anni;
- al 35% per le ore dedicate alla formazione.
Agli apprendisti vengono riconosciute le stesse tutele dei lavoratori dipendenti, possono usufruire degli ammortizzatori sociali nel caso di crisi dell'azienda e di agevolazioni fiscali Irpef e contributive INPS.
 
Apprendistato professionalizzante e cessazione del contratto
Il datore di lavoro può decidere di interrompere l’apprendistato professionalizzante:
- prima della scadenza del contratto solo con giusta causa e rispettando i termini di preavviso contrattuali;
- al termine dell’apprendistato, anche senza motivazione.
L’apprendista può dare le dimissioni volontarie purché anche lui rispetti i termini di preavviso e, in caso di interruzione del contratto lavorativo, ha diritto alla disoccupazione NASpI, anche in caso di dimissioni volontarie per giusta causa.
 
Apprendistato professionalizzante in Staff Leasing
L’apprendistato di 2° livello può inoltre essere erogato in Staff Leasing dalle agenzie per il lavoro, come ad esempio Adecco.
Si tratta di una scelta contrattuale vantaggiosa per le aziende, grazie alla contribuzione ridotta finalizzata alla creazione di professionalità specializzate.
Ecco le principali agevolazioni di cui può beneficiare un’azienda che decide di rivolgersi ad Adecco:
- titolarità del rapporto di lavoro e processi amministrativi svolti dall’agenzia;
- Tutor Adecco per monitoraggio delle attività dell’apprendista e gestione della formazione condivisa;
- contribuzione ridotta per tutta la durata del contratto, e per l’anno successivo in caso di conferma in servizio dell’apprendista;
- mantenimento del potere direttivo e controllo da parte dell’azienda.
La gestione dell’apprendistato rientra infine in un servizio a 360° che Adecco definisce in base ai bisogni aziendali e agli obiettivi dell’apprendista.
 
Domande frequenti sull’apprendistato professionalizzante
Cos’è il contratto professionalizzante?
 Il contratto di apprendistato professionalizzante è un contratto a tempo indeterminato destinato a giovani tra i 18 e i 29 anni. Combina formazione e lavoro, con l’obiettivo di acquisire competenze professionali utili all’inserimento stabile in azienda.
Qual è la differenza tra apprendistato professionalizzante e apprendistato duale?
 L’apprendistato professionalizzante è finalizzato all’inserimento lavorativo e prevede una formazione in azienda. L’apprendistato duale, invece, è legato al percorso scolastico o formativo ed è destinato a studenti ancora inseriti nel sistema di istruzione.
A che età si può accedere al contratto professionalizzante?
 Possono accedere all’apprendistato professionalizzante i giovani tra i 18 e i 29 anni, oppure i 17enni in possesso di una qualifica professionale ottenuta tramite il sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP).
Quanto dura il contratto di apprendistato professionalizzante?
 La durata varia da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni, estendibili a 5 anni per i settori artigiani o regolati da specifici CCNL. La durata dipende dal tipo di formazione prevista e dalla mansione da svolgere.
Come viene retribuito l’apprendistato professionalizzante?
 L’apprendista riceve una retribuzione progressiva, che parte generalmente dal 60% del livello previsto dal CCNL per poi aumentare negli anni. Le ore di formazione sono retribuite almeno al 35% del livello contrattuale.
Quali sono i vantaggi per le aziende che assumono in apprendistato?
 Le imprese beneficiano di sgravi contributivi, contributi ridotti INPS, incentivi alla formazione e semplificazioni burocratiche. Inoltre, in caso di staff leasing, la gestione amministrativa è completamente delegata.
È possibile interrompere un contratto professionalizzante?
 Sì. L’azienda può interrompere il contratto solo per giusta causa o giustificato motivo durante il periodo di apprendistato. Al termine del periodo formativo, il contratto può cessare anche senza motivazione, con preavviso.
Cosa succede al termine del contratto di apprendistato professionalizzante?
 Al termine dell’apprendistato, il rapporto prosegue automaticamente come contratto a tempo indeterminato, salvo disdetta da una delle parti. Se il contratto termina, l’apprendista ha diritto alla disoccupazione NASpI, in presenza dei requisiti.
 
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