I benefit aziendali sono emolumenti retributivi che i dipendenti ricevono fuori dalla retribuzione standard. Parte del welfare aziendale, si declinano in numerose tipologie. Tra questi vi sono i flexible benefits, o “benefit flessibili”.

Flexible benefits: cosa sono

In diverse realtà d’impresa il lavoratore può scegliere tra una serie di opzioni offerte dall’azienda, in grado di aumentare il suo potere d’acquisto e quindi anche il suo benessere: è il concetto di flexible benefits.

Adottando il sistema dei benefit flessibili, il datore di lavoro può mettere a disposizione dei propri dipendenti un budget da impiegare in determinati beni e servizi. Spetta poi al dipendente scegliere come utilizzare il budget, a seconda delle sue esigenze. L’erogazione del benefit può essere diretta oppure tramite rimborso.

Tra i flexible benefits più spesso offerti dalle aziende vi sono ad esempio:

  • i buoni pasto;
  • i buoni carburante;
  • le polizze sanitarie;
  • l’asilo nido aziendale;
  • i mezzi di trasporto collettivi per raggiungere la sede di lavoro;
  • il rimborso delle spese legate agli abbonamenti per i mezzi pubblici.

 

Cosa dice la Legge?

Rientrano nel cosiddetto welfare aziendale e rispondono all’art. 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi e alla Circolare n. 28/E del 15 giugno 2016 dell’Agenzia delle Entrate. Secondo tali disposizioni, l’azienda deve concedere i flexible benefits a tutti i dipendenti, indipendentemente dal loro ruolo lavorativo.

Aggiunti alla retribuzione, questi non vengono disciplinati dal contratto individuale e il loro scopo è quello di favorire un maggior equilibrio tra lavoro e vita privata, a prescindere dalla mansione ricoperta dal lavoratore.

 

Benefit flessibili: come introdurli in azienda e vantaggi

Possono essere introdotti in diversi modi:

  • con un atto unilaterale del datore di lavoro;
  • con un accordo interconfederale;
  • con una contrattazione territoriale o aziendale.

In alcuni casi, invece, le imprese devono basarsi sul Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL). È il caso, ad esempio, dei flexible benefits per i metalmeccanici. Il CCNL Metalmeccanici 2021-2024, oltre a prevedere un aumento salariale sulla base del livello d’inquadramento, conferma anche i benefit flessibili per un ammontare annuo di 200 euro.

Quando i flexible benefits non sono previsti dal CCNL di riferimento, possono essere introdotti attraverso specifici accordi sindacali che garantiscono ai lavoratori la possibilità di riceverli al posto dei premi economici per gli incrementi di produttività.

I vantaggi dei flexible benefits per i dipendenti sono evidenti. Chi li riceve ha infatti:

  • un potere d’acquisto maggiore sul mercato del lavoro;
  • può usufruire di beni e servizi che altrimenti dovrebbe pagare (o che pagherebbe a un costo più alto).

Uno tra gli aspetti più interessanti è inoltre il fatto che sono esenti da tasse e contributi.

Ma i benefici riguardano anche le aziende che li concedono. Andando a migliorare la vita del dipendente, diminuiscono infatti il fenomeno del turnover e contribuiscono a rinforzare la brand reputation dell’impresa.