Il contratto di lavoro flessibile prevede una flessibilità lavorativa del dipendente tale che l’azienda gli offre la possibilità di organizzare in autonomia il suo orario e il suo luogo di lavoro e, talvolta, le ore totali lavorate sulla settimana. Una modalità di lavoro, questa, frutto della rivoluzione tecnologica degli ultimi anni.

Grazie all’uso di notebook e tablet, smartphone, Internet, e-mail e videochiamate, la flessibilità del lavoro è e sarà sempre più praticata. E se i vantaggi per il lavoratore sono evidenti, è bene sapere che anche l’azienda - offrendo contratti flessibili - ha molto da guadagnarci.

Contratto flessibile: i vantaggi per il lavoratore

I vantaggi della flessibilità del lavoro per un dipendente sono numerosi:

  • organizza il suo tempo in modo più libero;
  • grazie alla flessibilità dell’orario di lavoro, modula con più facilità vita professionale e vita privata;
  • risparmia sui costi di trasporto, poiché può lavorare da casa o dovunque lo voglia;
  • senza gli spostamenti, ha più tempo libero;
  • si sente gratificato, per via della fiducia che il datore di lavoro gli accorda.

Flessibilità lavorativa: i vantaggi per le aziende

Se la flessibilità lavorativa consente al lavoratore di migliorare l'equilibrio tra lavoro e vita privata, sentendosi più soddisfatto, un’azienda può risolvere il problema della scarsa produttività e dei vincoli logistici.

Numerosi sono i vantaggi che una modalità di lavoro di questo tipo comporta per le imprese.

Costi ridotti

Uno dei maggiori vantaggi della flessibilità lavorativa, in particolare per le grandi aziende, è la possibilità di risparmiare sui costi. I costi diretti che contribuiscono a mantenere un dipendente in sede, inclusi l’utilizzo di Internet e le spese generali d'ufficio, sono notevolmente ridotti se il dipendente lavora da casa (totalmente o parzialmente). E c'è anche la possibilità di diminuire i costi immobiliari, riducendo gli uffici e optando per spazi condivisi o di Co-working.

Aumento della produttività

Riducendo i tempi di spostamento, e consentendo ai dipendenti di lavorare in uno spazio a loro scelta, questi diventano più produttivi: il tempo altrimenti trascorso per andare/tornare dall’ufficio, ad esempio, viene utilizzato per lavorare. Un’alternativa al lavoro da casa, che produce un effetto simile, è la flessibilità dell’orario di lavoro: ci sono aziende che consentono orari d’ingresso e d’uscita estesi, affinché i lavoratori evitino gli orari di punta.

Migliora l’Employee Retention

Più i dipendenti sono soddisfatti e coinvolti, minori sono le possibilità che cerchino lavoro altrove: le diverse tipologie di lavoro flessibile aumentano l’Employee Retention, e dunque la volontà del dipendente di restare più a lungo in azienda.

Promuove la diversità

Consentendo la flessibilità lavorativa, è più probabile avere team di lavoro diversificati che comprendano genitori, persone con disabilità, studenti part-time, ecc. Il risultato? Una maggiore eterogeneità di pensiero, che si traduce in confronto e creatività.

Facilità di reclutamento

Offrire orari di lavoro flessibili aumenta l’attrattività dell’azienda: i lavoratori hanno voglia di entrare a far parte dell'organizzazione in quanto sentono che lì sarebbero valorizzati e più felici.

Ecco dunque che, per un’azienda, la flessibilità lavorativa è un’opzione intelligente e lungimirante, capace di portare risultati nel breve e nel lungo termine.



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