Mobility Manager: la nuova frontiera del lavoro è la mobilità smart

Il Mobility Manager è il professionista che gestisce la mobilità sostenibile di un’azienda. La sua figura è stata introdotta dall’ordinamento giuridico italiano nel 1998 e rafforzata poi nel 2020 e nel 2021. Oggi è obbligatoria nelle aziende con più di 100 dipendenti, per la creazione di un piano degli spostamenti casa-lavoro. Ma cosa fa un Mobility Manager nello specifico, quali requisiti deve avere e quanto può guadagnare?

Mobility Manager: cosa fa

Il compito primario del Mobility Manager aziendale è la realizzazione del Piano Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL), per la riduzione del traffico di veicoli privati che raggiungono e lasciano una determinata azienda.

Con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale del traffico, specialmente nelle città, il Mobility Manager studia il PSCL migliore e appronta strategie per l’organizzazione e la gestione degli spostamenti dei dipendenti. Si assicura che quel piano sia attuabile, e lo modifica secondo necessità.

Nello svolgimento delle sue mansioni, il Mobility Manager aziendale collabora spesso con il Mobility Manager d’area. Quest’ultimo, previsto anch’egli dalla legge, lavora negli Uffici del Traffico istituiti presso i Comuni più popolosi e coordina l’operato dei vari Mobility Manager aziendali.

Rientrano tra le mansioni del Mobility Manager:

  • la cura dei rapporti con gli enti coinvolti nella gestione degli spostamenti del personale;
  • lo studio di iniziative per informare e sensibilizzare sul tema della mobilità sostenibile;
  • la promozione, in accordo con il Mobility Manager d’area, di iniziative per promuovere la mobilità ciclo-pedonale e l’utilizzo dei mezzi pubblici;
  • la collaborazione con il Mobility Manager d’area per l’incremento del trasporto pubblico e lo sviluppo di itinerari riservati a pedoni e ciclisti.

A cosa serve il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL)

Il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro è un documento approfondito, in cui il Mobility Manager indica le strategie da adottare per migliorare la sostenibilità degli spostamenti, fornendo ai dipendenti soluzioni alternative rispetto all’utilizzo quotidiano della loro automobile.

Il PSCL si rivolge dunque ai dipendenti, che vedono diminuire i tempi e i costi di spostamento, ma anche alla collettività, in quanto la sua adozione presenta vantaggi ambientali, sociali ed economici per tutti.

Secondo le linee guida fissate dal Decreto Ministeriale del 12 maggio 2021, un Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro deve contenere:

  • un’introduzione;
  • un’analisi dell’attuale situazione (struttura aziendale, benefits per l’utilizzo di mezzi pubblici ecc.);
  • una parte progettuale, con le misure da adottare per migliorare gli spostamenti casa-lavoro;
  • un programma di monitoraggio, per verificare l’efficacia del PSCL.

I requisiti del Mobility Manager

Il Mobility Manager può lavorare in tre ambiti diversi:

  • aziendale (Mobility Manager aziendale);
  • istituzionale (Mobility Manager d’area);
  • scolastico (Mobility Manager scolastico), per ottimizzare gli spostamenti del personale e degli alunni, coordinandosi con gli altri istituiti scolastici e collaborando con le aziende di trasporto locale.

A prescindere dal settore in cui andrà a lavorare, il Mobility Manager deve possedere i requisiti minimi stabiliti dalla Legge: una riconosciuta competenza professionale e/o un'esperienza dimostrabile nella mobilità sostenibile, nei trasporti o nella tutela ambientale.

Inoltre, dovrebbe possedere conoscenze del settore marketing e comunicazione, logistico e organizzativo, saper analizzare i contesti, e avere capacità di sintesi e di comunicazione.

Lo stipendio del Mobility Manager

Lo stipendio del Mobility Manager varia a seconda del contesto in cui lavora: aziende con più di 100 dipendenti, Comuni con oltre 50.000 abitanti, istituti scolastici. In genere, va dai 40.000-50.000 euro lordi l’anno, fino ai 100.000.

Come diventare Mobility Manager

Ad oggi non ci sono corsi di laurea specifici per diventare Mobility Manager. Tuttavia, i master e i corsi certificati sono molti e vengono organizzati sia dalle università che dagli enti pubblici o privati. Sebbene basti un diploma, un titolo di studio più elevato è preferibile.

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